Scarse adesioni agli open day, tanti dubbi AstraZeneca anche da parte degli over 60 e hub che chiudono per mancanza di prenotazioni. A Napoli città la campagna vaccinale ha subito un brusco rallentamento dopo aver raggiunto poco più del 60% degli aventi diritto con l’Asl Napoli 1 Centro costretta a chiudere la Fagianeria di Capodimonte e il Museo Madre lasciando al momento operativi i centri Atitech e Mostra d’Oltremare per le seconde dosi Pfizer e la Stazione Marittima per le prime dosi riservate alla fascia d’età 12-59 e alla categorie speciali.

I dati della giornata di giovedì 17 giugno sono significativi: su 14.191 persone convocate sono state somministrate appena 5.396 dosi di vaccino, quasi esclusivamente Pfizer se si escludono i 342 (su 1.495) over 60 che hanno ricevuto AstraZeneca alla Stazione Marittima. Una percentuale di rifiuto del vaccino anglo-svedese che arriva al 77%. Cittadini convocati anche quattro volte, così come ricordato dal manager Ciro Verdoliva, ma che continuano a non presentarsi probabilmente in seguito alla pessima gestione comunicativa, da parte di Governo, Aifa e Cts, sul mix di vaccini e sui rischi di trombosi provocati da AstraZeneca.

“Sfiducia su AstraZeneca dopo errore di comunicazione”

“Oggi c’è disorientamento per gli over 60 per la sfiducia su AstraZeneca dovuta a errore di comunicazione” sottolinea Antonio D’Amore, direttore dell’Asl Napoli 2 nord. “L’Ema è stata chiara e abbiamo gli esempi di Inghilterra dove AstraZeneca è stato fatto a tutta la popolazione. Qualsiasi farmaco, anche gli antibiotici, possono causare effetti collaterali. E’ stata presa une decisione di impatto sulla seconda dose. La nostra unità di crisi ha sollevato i propri dubbi su studi scientifici non molto chiari. Se il ministero offre certezze noi ci adegueremo”.

D’Amore resta scettico sulle prenotazioni: “Speriamo di trovare le folle ma, ci avviamo verso una fase in cui lo scetticismo delle persone eè predominante. Stiamo pensando a iniziative particolari e a una campagna di informazione basata su certezze. La vaccinazione è importante, più ne siamo e prima si arriva all’immunità di gregge”.

 

 

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