«Assolt Napoli è al centro della transizione energetica grazie al G20 e pronta a ospitare una nuova Comunità economica del Mediterraneo». È la proposta che ha lanciato Gennaro Migliore, nelle veste di presidente dell’Assemblea parlamentare del Mediterraneo, in occasione di un evento parallelo al G20 Energia e Clima di Napoli, organizzato dal World Economic Forum (Wec) Italia e Globe Italia, in collaborazione con la cattedra di Diritto dell’Energia dell’Università Federico II, con le partnership di Formiche, CNH Industrial, Coca Cola HBC, Comieco, Conai, Contarina, Edison, Fise Assoambiente, Saipem, Snam, Terna, IIT e Ispra.

«Oggi è un momento molto importante per Napoli», ha esordito Migliore. «Qui lanciamo una proposta inedita che è quella di realizzare, sul modello della Ceca, la Comunità economica mediterranea delle energie rinnovabili. Un partenariato rafforzato fra i Paesi delle sponde Nord e Sud del Mediterraneo. Si tratta per l’Assemblea parlamentare del Mediterraneo, consesso che ha una sede principale a Napoli, di un impegno che vedrà coinvolti tutti i 34 parlamenti membri». Migliore ha sottolineato che il «cambio di paradigma è in direzione della transizione e un ribaltamento del futuro dei territori, perché consentirà di trasformare, per esempio, il deserto in risorsa energetica pulita». L’idea di Napoli, capitale del Mediterraneo, e delle possibilità che l’Italia e il Mezzogiorno si possono giocare in direzione della transizione energetica sono stati ribaditi dagli altri ospiti, come Katie Jereza, vicepresidente dell’americana EPRI, Maria Cristina Piovesana di Confindustria e dal top management delle imprese intervenute che hanno esplicitato l’interesse verso il Mezzogiorno, la transizione energetica e gli obiettivi di Agenda 2030.

Piovesana, in particolare, ha subito chiarito come l’Italia, da sempre, si sia dimostrata un sistema industriale virtuoso. Fabrizio Iaccarino di Enel ha osservato come «grazie alla progressiva decarbonizzazione, sarà possibile utilizzare l’energia elettrica in quei settori che ancora sono fortemente dipendenti dai combustibili fossili». Il tema dell’importanza dell’elettrificazione dei consumi finali, cioè di sostituire fonti inquinanti con energia pulita, è stata evidenziata anche da Edison, mentre Guido Guida di Terna ha ribadito l’impegno pari a oltre 18 miliardi di euro nei prossimi dieci anni; Andrea Ciommi di CNH ha parlato di Agricoltura 4.0 «per fronteggiare la scarsità di cibo e rispondere ai bisogni a livello mondiale». Matteo Favero, presidente di Globe Italia, ha inoltre rilevato come «l’Italia nell’ambito della green economy ha molto da dire. L’Italia, nel 2021, è infatti per il terzo anno consecutivo prima in Europa nel campo del riciclo. Nella produzione circolare, il nostro Paese stacca anche la Francia. Per la produttività delle risorse, siamo in testa alla classifica».

Il segretario generale di WEC Paolo D’Ermo, infine, ha sottolineato il ruolo della ricerca e della formazione in chiave green: «Qui ci sono tante eccellenze, nel privato, ma penso anche all’Università e ai Comuni. L’università Federico II è già da qualche anno al centro della transizione digitale con l’iniziativa in collaborazione con Apple così come le istituzioni locali con i Comuni ‘ricicloni’ che stanno accelerando e distinguendosi positivamente per la raccolta differenziata».