Le Ragioni di Israele
Gaza, il database palestinese svela tutte le lacune e i magheggi sui morti civili nella Striscia. Dati gonfiati, identità ignote e ID duplicati

Recentemente, una fonte palestinese ha pubblicato un file che è stato ampiamente diffuso dai media mainstream. Secondo chi l’ha reso pubblico, si tratta di un elenco di tutte le vittime a Gaza dal 7 ottobre 2023 (inizio della guerra) fino a marzo 2025, con nomi, numeri di identificazione ed età al momento del decesso. Quando ho visto questo file, ho pensato: “Sono uno sviluppatore, analizzo dati, perché non dare un’occhiata anche a questo?”. Così ho iniziato un’analisi attenta e neutrale del dataset.
Vale la pena dichiararlo chiaramente: il mio approccio è completamente oggettivo. Non avevo preconcetti. Ho trattato i dati come affidabili, cercando solo di capire cosa rivelano. Il metodo usato è stato semplice: convertire il dataset in Excel, eseguire analisi statistiche per età e genere, e validare i formati dei numeri ID e la coerenza strutturale. Ecco cosa è emerso:
Panoramica del dataset (pulito)
- Totale record: 50.021
• Record validi: 42.431
• Maschi: 28.424
• Femmine: 14.007
• Altro: 33
• Minorenni (sotto i 18 anni): 13.633
• Adulti (18–55 anni): 24.249
• Over 55: 4.549
Questo già racconta una storia chiara: la maggioranza delle vittime riportate è composta da uomini adulti, con la maggiore concentrazione nella fascia 18–55 anni, quella più comunemente associata ad attività militanti. Al contrario, solo 14.007 sono donne e i bambini sotto i 18 anni costituiscono poco più di un quarto dei casi totali. Questo contraddice direttamente la narrazione, ripetuta spesso nei media e dagli attivisti, secondo cui la maggioranza delle vittime sarebbe di donne e bambini.
Validità dei numeri ID (secondo la logica palestinese di verifica)
I numeri di identificazione palestinesi seguono un formato fisso di 9 cifre, con controlli di validità noti. Applicando questa logica, solo 42.431 record (84,8%) soddisfano i requisiti strutturali di un ID valido. Il resto – 7.590 record (15,2%) – è chiaramente errato: contengono lettere alfabetiche, nomi comuni o campi non compilati affatto. Ancora più rilevante: 421 ID compaiono più di una volta, portando a 7.351 i record che sono duplicati letterali. Ciò significa che una porzione non trascurabile rappresenta le stesse persone elencate più volte, gonfiando i totali senza dichiararlo. E la mia non è una supposizione. Questi numeri derivano direttamente dall’applicazione delle regole palestinesi di validazione interna ai dati, pubblicati dalle stesse autorità palestinesi.
Genere “Altro” (???)
Ci sono 33 record con il genere indicato come “Altro”, una categoria che ha poco senso (a meno che non si tratti di identità non binarie o transgender presenti a Gaza).
Duplicazioni per la stessa persona
In diversi casi, lo stesso nome completo e la stessa data di nascita compaiono sotto due numeri ID distinti (ma validi), segno che la stessa persona è stata registrata due volte.
Esempi:
- Nome: اش صلاح الدلو
Compare con ID 800050643 e 444721187 - Nome: وجدي محمد الشساوي
Compare con ID 900315441 e 401788740
Non sono eccezioni marginali. Dimostrano come le duplicazioni possono passare inosservate se la verifica degli ID non è rigorosa.
Età registrate implausibili
Il dataset include cinque individui con un’età dichiarata di 99 anni o più, tra cui:
- Nome: جودت المغرن
Nato: 1/1/1925 - Nome: رمضان رجب
Nato: 1/1/1924 - Nome: أحمد الطهراوي
Nato: 1/1/1922
Sebbene queste età non siano impossibili, sono statisticamente molto improbabili. L’aspettativa di vita a Gaza è di circa 74 anni. L’inclusione di più centenari solleva dubbi sull’accuratezza dei dati, specialmente in un contesto di errori automatici nell’inserimento.
Corruzione strutturale e disallineamento
Circa il 19% del dataset presenta problemi di disallineamento strutturale, un problema comune quando i dati vengono incollati in blocco ma spostati di una o più colonne. Ciò si manifesta in vari modi:
• Campi ID numerici che contengono nomi di battesimo
• Date di nascita o nomi che finiscono nella colonna sbagliata
• Intere righe spostate di una cella
In questi casi, i dati possono sembrare “completi”, ma sono in realtà corrotti, rendendo la deduplicazione e la validazione quasi impossibili e fuorvianti.
Segnaposto e nomi di una sola lettera
Ulteriori segni di scarsa qualità dei dati sono presenti in 43 record dove il nome della persona è costituito da una sola lettera araba (es. ج, ب, خ). Sono concentrati nella stessa zona danneggiata del file e indicano campi segnaposto mai corretti, probabilmente inseriti in fretta durante tentativi manuali di riparare il file. Questi record non passerebbero alcun controllo anagrafico ufficiale e degradano ulteriormente l’affidabilità del conteggio grezzo.
Cosa risulta affidabile?
Se filtriamo il dataset mantenendo solo i 42.431 ID strutturalmente validi, e li confrontiamo con le stime delle vittime pubblicate da Stati Uniti, ONU e IDF, emerge un rapporto civili/militanti vicino a 1:1. Questo è coerente con le dichiarazioni israeliane e suggerisce un livello di precisione senza precedenti in una guerra urbana moderna, soprattutto considerando le condizioni operative a Gaza, dove i gruppi militanti agiscono deliberatamente da zone civili.
Lungi dall’incriminare Israele, questo dataset – pubblicato da fonti palestinesi – dimostra che la maggior parte dei decessi non è stata indiscriminata. Al contrario, suggerisce un’operazione dell’IDF mirata, proporzionata e sorprendentemente selettiva sotto il fuoco.
Un’altra grave lacuna
Il dataset non riporta la causa della morte. Ogni individuo è indicato semplicemente come “martire”, senza specificare come sia morto. Di conseguenza, è impossibile distinguere tra:
• Chi è stato ucciso da Israele
• Chi è morto per razzi Hamas o PIJ caduti male
• Chi è morto per malattia, incidenti o cause naturali
Qualsiasi affermazione secondo cui questa lista rappresenta solo persone uccise da Israele è un’ipotesi, non una conclusione sostenuta dai dati.
Nota finale
Questi dati, pubblicati dagli stessi palestinesi, smentiscono le affermazioni generalizzate fatte da personaggi pubblici come Piers Morgan e altri, che parlano di massacri di civili senza qualifiche. Le loro affermazioni non solo non sono supportate dai dati: sono contraddette dai dati. Questo compromette gravemente la loro onestà e comprensione dell’argomento. I fatti contano più dei sentimenti. Sempre. Se qualcuno desidera il file Excel originale per verificare l’analisi, i miei DM sono aperti. Lo condividerò volentieri.
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