La critica
Giorgia Meloni e la querela a Canfora, Salman Rushdie: “È infantile, ai politici serve pelle dura. Gli scrittori? Sono sotto attacco”
Ha inviato Giorgia Meloni ad essere meno infantile e a crescere. Non ha usato mezzi termini Salman Rushdie, scrittore vittima di una fatwa colpito con un coltello quasi due anni fa, il 12 agosto 2022, durante un incontro pubblico, e ospite del Salone del Libro di Torino dove domani presenterà il suo libro ‘Coltello. Meditazioni dopo un tetano assassinio’. Il riferimento alla Premier è culturale, e nasce dal recente caso di cronaca giudiziaria che ha visto Giorgia Meloni querelare per diffamazione il prof. Luciano Canfora, “Gli scrittori – ha ricordato – sono spesso sotto attacco da parte della politica a colpi di censura e denunce. È il caso dell’Italia, dove la premier Giorgia Meloni ha querelato Luciano Canfora e Roberto Saviano”.
Il precedente
Il precedente risale all’11 aprile 2022, durante un incontro sulla guerra in Ucraina (“Tutta un’altra storia. Un approccio multidisciplinare al conflitto russo-ucraino”), in un liceo di Bari. Al tempo Luciano Canfora, filologo, storico, saggista, professore emerito dell’Università della stessa città aveva definito Giorgia Meloni come una «Neonazista nell’animo». Nel suo discorso agli studenti, l’attacco a Meloni venne affondato senza mezzi termini: “Anche la terribile e sempre insultata leader di Fratelli d’Italia, trattata di solito come una mentecatta, pericolosissima, siccome essendo neonazista nell’animo, si è subito schierata con i neonazisti ucraini, è diventata una statista molto importante ed è tutta contenta di questo ruolo”.
Giorgia Meloni ‘neonazista’
“Il termine ‘neonazista’ – fece notare Canfora – è un’altra cosa rispetto a ‘nazista’. Neonazista è uno che non accetta e non rispetta l’unità del genere umano e che riguardo al fenomeno migranti si esprime in maniera bellica. Questa è la mia obiezione e il motivo per cui io approdo al concetto di neonazista, perché rassomiglia a quell’atteggiamento mentale secondo cui alcuni esseri umani sono di serie B”. Non fu dello stesso avviso Giorgia Meloni, che scelse di querelarlo per diffamazione, con tanto di annuncio pubblico con un post su Facebook: “Parole inaccettabili ancora una volta pronunciate da una persona che si dovrebbe occupare di cultura e formazione e che invece finisce a fare becera propaganda a giovani studenti”.
Da qui le parole di Salman Rushdie, che individuando la differenza tra un ruolo ricoperto da Meloni, e quello di Canfora ha ricordato: “I politici dovrebbero avere la pelle più dura perché hanno potere e può capitare che tra la popolazione vengano criticati anche con brutte parole” Invitando poi “la signora Giorgia Meloni a essere meno infantile e a crescere”. Intanto l’incontrò con l’autore è Rushdie è fissato domani, 10 maggio, alle 18.30 presso l’Auditorium del Centro Congressi. “Questo libro serve per difendermi. Ho perso l’uso di un occhio e quasi di una mano, oltre a diverse ferite e ad un trauma psicologico”.
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