Cronaca
Giovanna Pedretti, il prete ai funerali della ristoratrice: “Giudizi sommari da chi parla senza sapere. Impedire ai leoni da tastiera di distruggere tutto”

È un messaggio duro e chiaro quello di don Enzo Raimondi, durante i funerali di Giovanna Pedretti, la ristoratrice morta dopo le polemiche sulla recensione riguardo la sua pizzeria. Il prete non ha risparmiato attacchi per la morte della donna, sui cui è pesato “un giudizio sommario senza appello, senza misericordia da parte di chi parla senza sapere, senza conoscere, il rincorrersi senza un filtro di illazioni e sospetti, castelli di sabbia tirati in piedi dal giorno alla notte, pesanti come macigni, costruiti per i pruriti della gente ormai frustrata al punto da bramare le disgrazie altrui”. Alla fine del funerale, il feretro è stato accompagnato da tanti applausi, rivolti anche alla famiglia della donna, il marito Nello e la figlia Fiorina. Momento emozionante anche il lancio di palloncini bianchi nel cielo e le note di ‘Heal the world’ di Michael Jackson.
Giovanna Pedretti, l’omelia ai funerali
“Quante note stonate abbiamo dovuto ascoltare in questi giorni – ha detto don Raimondi -. Da un parte il dolore di chi si è sentito attaccare, una persona che ha sempre fatto qualcosa per rendere questo mondo migliore. Dall’altra il giudizio sommario, di chi parla senza sapere. Di chi costruisce castelli di carta, di chi cerca dove anche c’è del bene che pensa ci sia un tornaconto. Ora c’è una famiglia che chiede silenzio. Abbiamo vissuto l’invadenza, l’insistenza del diritto d’informazione, l’arroganza di chi pensa di poter distruggere. Ricordiamo l’onestà e la generosità di Giovanna. Un errore forse ha fatto Giovanna: aver per un attimo pensato che oltre agli estranei accusatori che hanno dubitato di lei, potessimo aver dubitato di lei anche noi che la conoscevamo. Bisogna impedire ai leoni di tastiera di distruggere tutto. Ora è il momento del silenzio. Cosa non abbiamo fatto, cosa avremmo potuto fare? Siamo convinti che non sia successo nulla di così grave. Ma quante volte Giovanna ha consolato noi, quante volte ci è stata vicina. Anche il silenzio ora, si trasforma in una parola, che dice rispetto”.
Il prete contro i leoni da tastiera
Don Enzo Raimondi si è poi scagliato contro chi giudica da dietro uno schermo, chi vomita il suo odio su una tastiera verso persone conosciute e sconosciute: “Come impedire ai leoni di tastiera di riversare impunemente sempre il loro odio e la cattiveria gratuita nella rete su chiunque dimenticando il potere distruttivo che hanno semplici parole? Ne uccide più la lingua della spada, come dice la ben nota massima”. Poi la domanda, straziante, a cui sarà impossibile dare risposte certe: “Cara Giovanna cosa ha pesato così tanto sul tuo cuore? Cosa ti ha tormentato fino a questo punto?”.
Lo striscione fuori la chiesa
“Stampa e TV: rispettate alla famiglia e non fatevi vedere più”. È il messaggio scritto su uno striscione fuori dalla basilica di Sant’Angelo Lodigiano, luogo dei funerali di Giovanna Pedretti. Negli ultimi giorni la famiglia, soprattutto la figlia Fiorina D’Alvino, aveva attaccato duramente la stampa, accusandola della morte della donna.
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