Pier Francesco Zazo è stato l’ultimo diplomatico a lasciare la capitale dell’Ucraina Kiev. L’ambasciatore italiano, nel trasferimento della sede diplomatica a Leopoli, è riuscito a mettere in salvo anche 20 minorenni, tra cui sei neonati. Erano stati tutti accolti in ambasciata nei giorni scorsi. Non avevano un posto dove andare. Lo sforzo di Zazo è stato citato anche dal Presidente del Consiglio Mario Draghi nelle comunicazioni al Parlamento. “Il personale dell’ambasciata a Kiev si è spostato dall’ambasciata presso la residenza dell’ambasciatore insieme a un gruppo di connazionali, inclusi minori e neonati. In residenza si sono concentrate 87 persone, di cui 72 dovrebbero trasferirsi oggi a Leopoli. Voglio ringraziare l’ambasciatore in Ucraina, Pier Francesco Zazo, il personale dell’ambasciata per lo spirito di servizio, la dedizione, il coraggio mostrati in questi giorni drammatici“, aveva detto il premier italiano.

La guerra infuria. Le forze armate della Russia provano a stringere su Kiev. Fanno sapere di aver conquistato Kherson ma il sindaco della città ucraina smentisce. Quella degli ucraini è anche una guerra di resistenza: il Presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha fatto appello a tutta la popolazione a imbracciare le armi e difendere il Paese. Gli uomini tra i 18 a 60 anni non possono lasciare l’Ucraina. La fuga dei civili continua verso l’Europa: oltre 660mila i rifugiati usciti dal Paese secondo l’Agenzia Onu per i rifugiati (Unhcr). L’Unicef ha parlato di minacce su circa sette milioni e mezzo di bambini. Alcuni sono morti sotto le bombe.

L’impegno dell’ambasciatore italiano è stato celebrato anche dal sottosegretario agli Affari europei Enzo Amendola: “Grande orgoglio l’ambasciatore italiano in Ucraina Pier Francesco Zazo, che nel trasferimento dell’ambasciata da Kiev a Leopoli ha portato in salvo un gruppo di minori e neonati. L’ennesima riprova del lavoro straordinario del corpo diplomatico e delle forze armate. Grazie”. Zazo è nato a Benevento, il 13 settembre del 1959. Laureato in scienze politiche, parla sei lingue. È sposato e ha due figli. È ambasciatore della Repubblica Italiana in Ucraina dal gennaio 2021.

“Ci riempie di orgoglio l’ennesimo atto di coraggio dell’ambasciatore Pier Francesco Zazo, che nel trasferimento dell’ambasciata d’Italia da Kiev a Leopoli è riuscito a portare in salvo anche circa 20 minori, tra cui 6 neonati”, il commento del sindaco di Benevento, Clemente Mastella, che ha annunciato che conferirà la cittadinanza onoraria al diplomatico. “Ci sono colonne interminabili di macchine. Gli italiani sono rimasti in città, hanno qui la famiglia, l’attività. E non credevano scoppiasse davvero la guerra”, raccontava Zazo a Il Corriere della Sera dopo l’invasione da parte della Russia. “Ero in residenza, mi hanno svegliato le bombe alle 4 e 30 del mattino. La città è spettrale, deserta, chi è rimasto sembra chiuso in casa”.

All’Ansa uno degli italiani rientrati da Kiev ha raccontato: “Sono ore drammatiche, abbiamo vissuto momenti difficilissimi, in cui abbiamo avuto paura anche di perdere la vita – ha raccontato – Vorrei ringraziare l’Ambasciatore Zazo e tutto il suo staff per l’aiuto che ha dato agli italiani bloccati in Ucraina. Ci ha aperto le porte dell’Ambasciata, insieme a decine di altre persone, fra cui moltissimi bambini. Siamo stati accolti nell’abitazione dell’Ambasciatore che ci ha messo a disposizione cibo e un rifugio. Ora sono al sicuro in Italia, ma sento dagli amici ucraini che la situazione a Kiev è molto peggiorata e i rischi di un attacco sulla città sono concreti. Spero davvero riescano a mettersi in salvo, e che questa guerra disumana e senza senso finisca al più presto”.

Luciano Luci, 72 anni, ex arbitro di calcio con 100 presenze in serie A, a Kiev da designatore per la seria A e B ucraina, ha raccontato all’agenzia quella che è stata “una brutta avventura: ero a Kiev, l’attacco delle 5.02 della notte mi ha svegliato, avevo paura. I missili avevano colpito l’aeroporto di Boryspil. Ho provato a scappare in Polonia ma dopo dieci chilometri il traffico era paralizzato, così sono andato all’ambasciata. E lì ho trovato una persona che mi ha salvato, l’ambasciatore italiano a Kiev Pier Francesco Zazo: ha messo a disposizione la sua residenza, tre piani, a 105 persone”.

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Giornalista. Ha studiato Scienze della Comunicazione. Specializzazione in editoria. Scrive principalmente di cronaca, spettacoli e sport occasionalmente. Appassionato di televisione e teatro.