Netanyahu: "Controlliamo cieli della capitale"
Guerra Israele-Iran, è fuga da Teheran, dai cittadini all’ayatollah Khamenei: “Corridoio sicuro per andare in Russia da Putin”

Quarto giorno di guerra tra Israele e Iran. Quarto giorno di morte con i dati, comunicati da entrambi i Paesi, ancora approssimativi. Per Teheran le vittime sono almeno 224 con oltre 1200 feriti. Per Tel Aviv il numero accertato di morti, in seguito all’attacco iraniano con missili balistici, è di almeno 24 persone con oltre 500 feriti, di cui una dozzina in gravi condizioni. Danni ingenti anche in diverse città d’Israele in seguito ai missili iraniani che sono riusciti a bucare l’avanzatissima contraerea locale.
L’aviazione israeliana intanto continua a bombardare siti nucleari e militari e nelle scorse ore ha annunciato di aver distrutto siti di produzione di missili terra-terra, siti radar e lanciamissili terra-aria a Teheran. Secondo l’Idf è stato distrutto un terzo dei lanciatori di missili in Iran.
Netanyahu: “Controlliamo cieli Teheran”
Un attacco, quest’ultimo, che ha portato il premier Benyamin Netanyahu ad annunciare che “l’Aeronautica militare israeliana domina i cieli di Teheran. Questo cambia completamente la natura della campagna”, aggiungendo che “siamo sulla strada per raggiungere i nostri due obiettivi: eliminare la minaccia nucleare e quella missilistica. Quando controlliamo i cieli sopra Teheran, colpiamo obiettivi del regime, al contrario l’Iran prende di mira i nostri civili. Noi diciamo ai cittadini di Teheran: “Evacuate”, poi agiamo. Questo è un cammino verso la vittoria, e questa vittoria sarà costruita sulle spalle di persone straordinarie come voi”.
La fuga degli iraniani e di… Ali Khamenei
Molti i civili iraniani che, già a partire dallo scorso weekend, hanno deciso di lasciare Teheran per rifugiarsi in altre città del Paese o all’estero. Numerosi i video che immortalano lunghe code di auto intente a lasciare la capitale. Non sarebbero però solo i cittadini a lasciare Teheran o addirittura il Paese. Secondo i media vicini all’opposizione iraniana, Ali Asghar Hejazi, vicecapo di gabinetto di Ali Khamenei, insieme ad altri alti funzionari del governo, sarebbe in trattativa con le autorità russe per evacuare i vertici della Repubblica Islamica insieme alle loro famiglie dal Paese, se necessario. Dal canto suo, la Russia, così come ha fatto con Assad in Siria, sarebbe pronta ad evacuare gli esponenti di rango della Repubblica islamica attraverso “un corridoio sicuro”. Lo stesso Netanyahu nelle scorse ore ha affermato che nel Paese vi erano segnali del fatto che “i leader più anziani del regime iraniano stavano facendo le valigie”.
Khamenei, stando fonti interne iraniane, poche ore dopo l’inizio degli attacchi israeliani a Teheran sarebbe stato trasferito in un bunker sotterraneo a Lavizan, a nord-est della capitale, insieme a tutti i membri della sua famiglia, incluso il figlio Mojtaba.
Media: “Consigliere Khamenei vivo ma gravemente ferito”
Va inoltre segnalato, a tre giorni dalla notizia del presunto decesso, che i media iraniani, tra cui l’agenzia Tasnim, sottolineano che il consigliere politico dell’ayatollah Ali Khamenei, Ali Shamkhani, è vivo ma ha riportato ferite nell’attacco sferrato da Israele il 13 giugno e che le sue condizioni di salute al momento si sono stabilizzate. “Il team medico” che segue il consigliere “ha riferito che le sue condizioni di salute si sono relativamente stabilizzate, dopo che una parte significativa delle ferite riportate nel recente attacco è ora sotto controllo”, riferisce Tasnim su X.
La guerra tra Israele e Iran è scoppiata in concomitanza con il G7 in corso in queste ore in Canada, con l’ambiguo Trump (sapeva dell’attacco da giorni ma “gli Usa non sono coinvolti”) che ha ipotizzato un ruolo di mediatore per Vladimir Putin. Ruolo indigesto alla Ue secondo cui “Mosca non ha credibilità, l’unica cosa a cui è interessata è la guerra”, ha detto il portavoce della Commissione presieduta da Ursula von der Leyen.
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