Caro Direttore,
i fischi a Riccardo Magi perché ha ricordato il diritto dell’Ucraina a difendersi sono un pessimo segnale. Con una sinistra ignorante che non conosce (o peggio calpesta consapevolmente) l’articolo 51 della Carta delle Nazioni Unite non si va da nessuna parte. E’ la dimostrazione che Elly Schlein sbaglia quando pensa di realizzare un’alleanza politica partendo dal tetto e non dalle fondamenta.

I veti pregiudiziali non servono, ma una coalizione che si propone di governare non può partire con il piede sbagliato in politica estera. Spetta a tutti i riformisti (fuori e dentro il PD) preparare una piattaforma politica lungimirante e realistica – con alcuni principi non negoziabili – per verificare successivamente con quali forze realizzare una sostanziale convergenza alle prossime elezioni politiche.

La vittoria laburista nel Regno Unito è la dimostrazione che in politica non è vero che “è meglio l’uovo oggi che la gallina domani”. La paura della segretaria del PD di essere sconfitta alle prossime otto elezioni (regionali Liguria in primis) rischia di fare pasticci e di tradire alcuni dei valori fondamentali su cui il PD fu fondato nel 2007.

Con la paura di Elly Schlein come con la fretta di Matteo Renzi non si può costruire una credibile coalizione di governo di centrosinistra. L’auspicio è che le voci di Lorenzo Guerini e Giorgio Gori non restino isolate e che i nostalgici del terzo polo non si illudano di poter fare tutto da soli.

Marco Mayer

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