«Il coraggio di partire», primo evento nazionale congiunto di tutte le sigle dell’area liberaldemocratica e riformista, si è concluso con un insperato successo. Se le presenze, nella due giorni milanese, hanno fatto staccare oltre 2500 pass all’ingresso (2000 erano le persone inizialmente registrate) è stato grazie al tam-tam che ha riempito – soprattutto di giovani – i locali del Big Theater di Milano. La kermesse, partita un po’ in sordina, ha coinvolto sempre più simpatizzanti tra gli ex elettori di Azione e di Italia Viva, che qui hanno trovato un’occasione irripetibile di confronto. Hanno preso la parola 64 persone per un totale di 12 ore di discorsi. Politica pura. Una gara di idee accompagnata, nella prima delle due giornate, da quattordici presentazioni con slide. A condurre la prima giornata, il direttore del Riformista, Claudio Velardi.

Luigi Marattin, Andrea Marcucci e Alessandro Tommasi, leader di Orizzonti Liberali, Libdem e Nos, hanno dato vita a un percorso federativo per unire le forze e far convergere l’entusiasmo della convention su un tesseramento unico, con la prospettiva di dare vita a un soggetto unitario dell’area liberaldemocratica. Del progetto fanno parte, integrando sin dall’inizio il comitato costituente, Alessandro De Nicola, Carlo Cottarelli, Oscar Giannino. Giulia Pastorella, che si è candidata nei giorni scorsi a contendere la leadership di Azione, aveva provato a portare anche il partito di Calenda nel progetto. Senza esito. Ed è venuta a portare il suo saluto, invitata inaspettatamente sul palco da Marattin. L’economista uscito da IV, oggi alla guida di Orizzonti Liberali, è stato indicato da Oscar Giannino come leader dell’intera neoformazione liberale. L’intervento di Giannino, scandito dagli applausi, è culminato con una standing ovation all’indirizzo di Marattin. Leader che nell’intervento di un altro importante sostenitore del cantiere politico inaugurato oggi, l’ex direttore Rai Due Giampaolo Sodano, è destinato a crescere e a riunire riformisti e liberali intorno alle idee riassunte nel libro Missione Possibile, edito con Rubettino.

Sergio Scalpelli, ex assessore alla Cultura del Comune di Milano e anima del Riformista Club del capoluogo lombardo, ha dichiarato : «Vivo a Milano e ricordo bene la sera del 23 ottobre del 2022, quando il risultato delle elezioni politiche ha consegnato un patrimonio di 16 punti percentuali al terzo polo. Vivo a Milano e ricordo anche che nel pieno del crimine politico che si era consumato con la distruzione del terzo polo, il 13% dei cittadini ha comunque votato alle europee per le due liste del ex terzo polo. Milano non è l’Italia, ma tutti sappiamo benissimo che ciò che stiamo facendo serve a riaprire un varco e a unire tutte, ma proprio tutte, le forze liberali e riformatrici».

E adesso? Per acclamazione, i partecipanti hanno dato mandato a OL, Libdem e Nos di dare il via al processo di integrazione unitaria. «Serve – ha detto Marattin concludendo – uno spazio politico nuovo, diamo il via a un percorso di ascolto dei territori e di tutti gli aderenti per individuare le date e il metodo che porti nei prossimi mesi all’individuazione del nome del nuovo partito. Il partito non nasce oggi, ma da qui nasce il percorso che ci porterà a farlo nascere bene, con i tempi giusti e il coinvolgimento di tutte le persone che ci scriveranno per farlo». L’aspettativa è alta, il potenziale c’è. Ma il percorso è ancora lungo. Un viaggio che inizia. Con coraggio.

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Ph.D. in Dottrine politiche, ha iniziato a scrivere per il Riformista nel 2003. Scrive di attualità e politica con interviste e inchieste.