“Salvatore ha portato un contributo importante come consulente quando Daniela (Ternullo, ndr) si è occupata di questioni relative alla pesca”. Così Gianfranco Miccichè provava a motivare l’incarico al suo pescivendolo di fiducia di Cefalù, finito direttamente nello staff della senatrice che ha preso il suo posto a Palazzo Madama dopo la sua rinuncia (era rimasto a Palermo, all’Assemblea regionale) e che sarebbe stato pagato – a detta della Ternullo – con i suoi soldi e non attraverso le risorse del senato.

Di fatto un factotum – anche in passato – dello stesso Miccichè, come riporta Repubblica: gli procurava farmaci e comode ricevute di pranzi all’autista del deputato regionale per favorire i rimborsi spese, ma anche lui nel giro delle intercettazioni del nucleo di polizia economico finanziaria di Palermo sull’auto blu degli sperperi. “Qualche tempo fa Serio chiamò l’autista dell’esponente di FI, per chiedergli di andare a prendere un’amica all’aeroporto”, mentre la vettura di servizio di Miccichè di lì a poco sarebbe stata usata per comprare qualche dose di cocaina. «In questo momento non posso venire», si sentì rispondere.

Salvatore Serio e il ruolo di consulente

A fare luce sul rapporto lavorativo che ha suscitato interesse è stato lo stesso pescivendolo al Corriere “Ho mollato, ho rinunciato. Non abbiamo neanche più un ministero per la pesca. Da Bruxelles hanno deciso di bruciare le spadare, ogni tipo di reti, di farci mangiare le spigole allevate con gli antibiotici in Grecia o Spagna, oppure quello schifo di tonni allevati in Norvegia… Ho visto con i miei occhi che cosa combinano”. Oggi, a Repubblica torna sull’argomento: “A Roma parlai dei problemi dei pescatori siciliani, bistrattati. Daniele mi propose di collaborare con lei, Micciché non sapeva nulla dell’incarico, il quale in un secondo momento mi sconsigliò di andare. Non gli ho dato ascolto”.

Serio è stato nella Capitale un paio di volte, per una collaborazione di quattro mesi, finita due mesi da, partecipando a qualche riunione portando la voce dei pescatori, ma poi si è sentito rispondere: “L’Europa non ce lo consente”. Il compenso (privato)? 1000 euro al mese. Una vita ricca di aneddoti in Sicilia, condita da una simpatia politica per Forza Italia: “Anni fa ho portato le polpette di neonata a Silvio Berlusconi quando venne a Palermo. Era letteralmente impazzito, mi disse di non aver mai mangiato pesce così buono”. Sull’uso privato dell’autista si è sempre difeso: “Io sono amico dell’autista e gli ho chiesto una cortesia personale. Poi ho chiamato un taxi e con 120 euro ho risolto”.

Redazione

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