“Berlusconi soffriva per Dell’Utri in carcere, era convinto che fosse colpa sua, della sua discesa in politica e a Renzi disse che al Quirinale doveva andare un presidente in grado di dargli la grazia, ma questo accadde nel 2015″. Precisa circostanze, luogo e data di quella cena con il leader di Italia Viva, Gianfranco Micciché, ex ministro e coordinatore di Forza Italia in Sicilia, che nell’intervista a Repubblica di quest’oggi dà la sua versione sull’incontro con Matteo Renzi, retrodatando gli interessi del Cavaliere ad intervenire sull’estinzione di tutte le pene di Dell’Utri.”Berlusconi cercò di assicurarsi la presenza di un Capo dello Stato che potesse favorire Dell’Utri alla la vigilia dell’elezione – la prima – di Sergio Mattarella”.

La cena

“Tre anni fa, nella cena in questione (a seguito della quale Micciché chiamò Dell’Utri in una telefonata intercettata della quale ha dovuto rendere conto ai pm, ndr), eravamo all’enoteca Pinchiorri. Ottimo pasto, compreso il vino. Pagò Renzi, ovviamente”. Nel corso del colloquio a tavola la stretta dei mano tra i sue si fonda su un aiuto in Sicilia “e in cambio gli chiedemmo disponibilità a stare sulle nostre posizioni a Roma”.

L’accordo

“Berlusconi voleva diventare presidente della Repubblica e Renzi mi disse nel caso in cui ci fosse stato un accordo complessivo, almeno nel centrodestra, non sarebbe mancato il suo voto”. Nel racconto Renzi confessa a Micciché che il Cavaliere gli aveva chiesto più volte un intervento in favore di Dell’Utri, ma anni prima: “Aveva senso intervenire solo quando era Premier. Nel 2021, d’altronde, Marcello era libero. Ripeto, con i pm non abbiamo parlato di grazia, se non per il fatto che Renzi mi aveva detto che in passato, appunto, Berlusconi lo aveva sollecitato più volte sulla questione, nelle riunioni si discuteva solo di come cercare di far andare Berlusconi al Quirinale”.

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