Medio Oriente
Il piano di Netanyahu: 1 miliardo ai drusi siriani per difendersi dagli islamisti e da Hezbollah
La rivelazione dei media arabi: Israele sta cercando di convincere i drusi della Siria a respingere la nuova leadership di Damasco e a richiedere l’autogoverno all’interno di un sistema federale

Israele punta ai drusi per difendersi dal governo islamista siriano e dagli Hezbollah in Libano. Per farlo ha deciso di investire nelle comunità druse che vivono nel nord del Paese e in Siria, in quell’area cuscinetto che sta creando lentamente occupando i villaggi al di là delle alture del Golan. In particolare sta cercando di convincere i drusi della Siria a respingere il nuovo governo di Damasco e a richiedere l’autogoverno all’interno di un sistema federale in Siria. Per farlo si offre di spendere più di un miliardo di dollari solo per i drusi siriani.
Israele ha stanziato circa 1 miliardo di dollari per sostenere i drusi
La rivelazione è arrivata dai media arabi dopo il discorso del presidente siriano Ahmad al-Sharaa al Summit arabo al Cairo dei giorni scorsi, in cui ha denunciato gli attacchi israeliani all’interno della Siria, accusando Tel Aviv di violare i diritti dei siriani sin dalla sua occupazione delle alture del Golan nel 1967. Israele ha stanziato circa 1 miliardo di dollari per sostenere i drusi nella Siria meridionale, tra i timori israeliani di nuovi sviluppi politici in Siria. Su questo è intervenuto anche il Wall Street Journal che ha citato funzionari della sicurezza i quali hanno affermato che Israele sta facendo pressioni a livello internazionale per ottenere sostegno per un sistema federale in Siria, che includa regioni etniche e settarie indipendenti, rendendo al contempo le regioni meridionali vicine al confine israeliano “smilitarizzate”.
La minaccia di Netanyahu
Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu aveva minacciato un’azione militare per proteggere la minoranza drusa in Siria, affermando: “Non permetteremo al nuovo regime islamico radicale in Siria di danneggiare i drusi”. Fonti israeliane sostengono che alcuni drusi in Siria hanno espresso i loro timori nei confronti del nuovo governo, altri hanno manifestato denunciando l’offerta israeliana, sottolineando che i drusi siriani sono impegnati per una Siria unita. Il giornale ha citato le dichiarazioni del leader druso di Sweida, Laith al-Balaous, che ha confermato il suo rifiuto di qualsiasi intervento israeliano, sottolineando che i drusi “non vogliono la guerra e non desiderano trasformare la Siria in uno stato settario”. Israele è entrato nella linea di tensione che la città a maggioranza drusa di Jaramana, a sud di Damasco, ha recentemente visto, sullo sfondo dell’uccisione di un membro dei servizi di sicurezza siriani per mano del gruppo armato chiamato “Scudo di Jaramana”. L’autorità ufficiale di radiodiffusione dello Stato ebraico ha affermato sabato scorso che il primo ministro israeliano Netanyahu e il suo ministro della Difesa, Yisrael Katz, “hanno ordinato all’esercito di prepararsi a proteggere la regione drusa di Jaramana”.
L’incontro
Una delegazione di residenti di Jaramana si è recata martedì mattina a Sweida per incontrare lo sceicco Hikmat al-Hijri (una delle autorità religiose), nell’ambito delle iniziative volte a contenere la tensione. Lo sceicco Al-Hijri ha spiegato che “non chiede la separazione o la secessione dalla Siria”, sottolineando che le loro richieste sono “l’unità della Siria, della sua terra e del suo popolo, e il vivere dignitosamente”. Ha detto: “Eravamo in una fase e ora siamo in una fase di vuoto, e la questione è molto delicata”. “Dobbiamo unirci”, ha affermato, sottolineando che il discorso sulla secessione è infondato. Il leader druso libanese, Walid Jumblatt, aveva precedentemente rivelato di aver preso contatti con i dignitari della setta in Siria, e aveva detto che avrebbe dato seguito ai contatti, e che avrebbe visitato presto la Siria per confermare l’autorità di Damasco.
Il piano più grande
Il governo israeliano ha deciso di sostenere anche i drusi che già vivono nel loro Paese con un piano da circa 3,9 miliardi di NIS (1,1 miliardi di dollari) per risolvere i problemi di edilizia abitativa e pianificazione che affliggono le comunità nel nord di Israele da anni. Il piano quinquennale è il più grande mai realizzato dal Paese, incentrato sulle due comunità minoritarie. Un video del Primo Ministro Netanyahu che descrive il piano include un membro druso del suo partito che ringrazia calorosamente il premier definendolo una “risorsa per il Paese e la comunità”. “Non c’è mai stato niente del genere prima; questo farà progredire la comunità drusa, aiuterà a colmare le lacune e spingerà avanti questo settore di importanza critica”, afferma Netanyahu nella dichiarazione video. Ad aprile 2024, la maggior parte dei circa 150.000 drusi di Israele (circa il due percento della popolazione totale) vive nella catena del Carmelo, in Galilea e sulle alture del Golan, secondo l’Ufficio centrale di statistica.
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