L'intervista
Il ruolo strategico del gas naturale, Lorenzo Romeo (Italgas): “Bisogna puntare su un mercato diversificato. Il nostro impegno è nell’innovazione”

Innovazione, digitalizzazione e transizione energetica: Italgas si conferma leader nella modernizzazione delle reti di distribuzione del gas. Ne parliamo con Lorenzo Romeo, Direttore Corporate Strategy.
Quali sono le principali innovazioni tecnologiche che avete implementato per migliorare l’efficienza e la sicurezza delle vostre operazioni?
«Fin dal suo ritorno in Borsa a novembre 2016, Italgas ha posto al centro della propria strategia l’innovazione tecnologica. Di pari passo con la trasformazione digitale delle reti e degli impianti, sono arrivate innovazioni importanti che hanno migliorato la gestione del network e garantito livelli di efficienza e sicurezza ancora più alti. Tra quelle più note ci sono WorkOnSite, che consente di monitorare la qualità dei lavori e l’avanzamento dei cantieri grazie all’Intelligenza Artificiale; DANA, che è il “cervello” della rete e degli impianti (controlla da remoto i parametri di esercizio e consente di intervenire tempestivamente in caso di necessità); Nimbus, lo smart meter di ultima generazione, progettato per gestire miscele di gas, con biometano e idrogeno, facilitando così l’integrazione di gas rinnovabili nella rete».
Quali sono le principali iniziative che Italgas sta mettendo in campo per accelerare la transizione digitale delle reti di distribuzione del gas? E quali benefici concreti porterà questa trasformazione in termini di efficienza, sicurezza e contenimento dei costi?
«Nel più recente Piano Strategico, Italgas ha rafforzato il proprio impegno nell’innovazione per la gestione delle reti attraverso un’ulteriore onda di trasformazione tecnologica, improntata sulle potenzialità offerte dall’IA. Abbiamo individuato oltre 100 casi di applicazione per l’IA e abbiamo avviato le prime implementazioni: dalla pianificazione delle attività operative alla gestione documentale per le richieste dei clienti finali, fino all’ottimizzazione dei processi interni. Questo consentirà di aumentare la sicurezza complessiva della rete grazie a una capacità previsionale più avanzata, ma anche di realizzare un ulteriore efficientamento dei costi come già registrato negli ultimi 8 anni grazie alla prima onda di trasformazione digitale».
La Commissione Ue sta promuovendo politiche sempre più stringenti sulla decarbonizzazione. Come può il gas naturale rimanere una risorsa strategica in questo contesto?
«Il gas naturale continuerà a svolgere un ruolo strategico nel percorso di transizione energetica, essendo più pulito rispetto al carbone e potendo contare su un’infrastruttura già sviluppata. L’opportunità riguarda le reti, che dovranno essere digitali e intelligenti per abilitare il progressivo passaggio all’utilizzo di gas rinnovabili come biometano, idrogeno e metano sintetico».
Quali ritiene siano le principali sfide che il settore della distribuzione del gas dovrà affrontare nei prossimi anni? E come si sta preparando Italgas per affrontarle?
«La gestione dei gas rinnovabili implica alcuni importanti cambiamenti nel modo di gestire le reti: il biometano richiede l’inversione dei flussi per veicolarlo verso le infrastrutture del trasporto ad alta pressione, quando a livello locale la produzione è superiore al fabbisogno. L’idrogeno invece pone sfide complesse per la compatibilità dei materiali e la regolazione dei parametri di esercizio. Italgas si sta preparando attraverso progetti innovativi con i quali mettere a punto gli apparati che dovranno gestire i nuovi gas, riconoscendo una forte centralità al ruolo delle tecnologie digitali».
Lo scenario geopolitico ha accelerato la necessità di diversificare le fonti di approvvigionamento. In che modo Italgas sta affrontando il rischio di dipendenza dalle importazioni di gas? E quali strategie ritiene necessarie per garantire un approvvigionamento stabile e sicuro?
«Per ridurre la dipendenza dalle importazioni, l’Italia deve puntare su un mercato energetico diversificato, integrando gas rinnovabili “a km 0” come il biometano, prodotto da scarti agricoli e fanghi di depurazione, e come l’idrogeno e il metano sintetico, vettori necessari per gestire l’intermittenza delle fonti rinnovabili come il fotovoltaico e l’eolico, sfruttando le infrastrutture gas già esistenti, quali stoccaggi, reti di trasporto e distribuzione».
Gli investimenti nelle reti di trasporto e distribuzione del gas sono adeguati per rendere l’Italia un punto di riferimento per l’Europa?
«Nei frequenti confronti internazionali a livello europeo e globale abbiamo registrato un chiaro riconoscimento della modernità della nostra infrastruttura. Oggi siamo riconosciuti come un benchmark internazionale per innovazione tecnologica e digitale della rete, caratteristiche che la rendono efficiente, sicura e pronta per la transizione energetica».
Italgas ha annunciato l’acquisizione di 2i Rete Gas: qual è il valore strategico di questa operazione? E come rafforzerà la vostra posizione nel settore?
«Grazie a questa acquisizione, Italgas arriverebbe a gestire una rete circa il doppio di quella attuale, con oltre 12 milioni di clienti serviti. Oltre alle chiare efficienze che ne risulteranno, questa unione creerà l’operatore leader nel settore della distribuzione gas a livello europeo, con le capacità e le competenze per dotare il paese di una rete in grado di affrontare con successo le sfide della transizione energetica».
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