Il Presidente della Russia è "molto determinato" a prendere "tutto il Paese"
“In Ucraina il peggio deve ancora venire”, l’allarme di Macron dopo la telefonata con Putin
Azzerato l’ottimismo che poteva essere scaturito dall’attesa dei negoziati in corso in questi minuti in Bielorussia tra Ucraina e Russia. Azzerato quell’ottimismo dalle parole di Emmanuel Macron. Il Presidente della Francia ha avuto un colloquio telefonico con il suo omologo russo Vladimir Putin. “Il peggio deve ancora venire” nella guerra in Ucraina, ha fatto sapere l’Eliseo, sottolineando la “grandissima determinazione” di Putin a continuare l’offensiva. Altro che de-escalation e accordi e tregua. Al centro dei colloqui in corso a Brest, in Bielorussia, pare ci siano i corridoi umanitari. E la guerra intanto, appunto, non si ferma. Anzi da Parigi dichiarano che lo scopo del Presidente russo è quello di “prendere il controllo dell’intero Paese”. E ancora, a proposito di negoziati, i tentativi di rallentare i colloqui sul conflitto “porterebbero solo a ulteriori richieste a Kiev nella nostra posizione negoziale”.
Mosca, al primo round dei colloqui di lunedì scorso, aveva sollecitato la smilitarizzazione e la cosiddetta “denazificazione” dell’Ucraina, lo status neutrale di Kiev, il riconoscimento internazionale della Crimea come territorio russo – occupata nel 2014 dalla Russia. Mosca rilancia insomma. Nessun passo indietro nonostante le sanzioni imposte dal mondo occidentale. La Russia “intende continuare a lottare senza compromessi contro i militanti dei gruppi armati nazionalisti” e i suoi obiettivi saranno completati in ogni caso, riporta l’agenzia Ria Novosti. Putin ha definito la telefonata con Macron un “franco scambio di opinioni” sulla crisi in corso in Ucraina. Suona una forma ironica per definire una telefonata ad alta tensione. Si è detto in disaccordo su diversi punti del discorso pronunciato ieri sera dal leader dell’Eliseo alla Nazione. Putin ha osservato come Macron non abbia speso “una parola sul sabotaggio degli accordi di Minsk da parte della leadership ucraina per sette anni, così come il fatto che i paesi occidentali e la stessa Francia non abbiano fatto assolutamente nulla per costringere Kiev a rispettarli”.
Macron – che dovrebbe annunciare in serata con una “lettera ai francesi” la sua ricandidatura all’Eliseo per le elezioni della prossima primavera – solo ieri sera nel suo discorso aveva dichiarato che l’invasione russa “colpisce la nostra vita democratica e la campagna elettorale” e chiarito: “Noi non siamo in guerra contro la Russia. Sappiamo tutto quello che ci lega a questo grande popolo europeo che è il popolo russo, che si è tanto sacrificato durante la seconda guerra mondiale per salvare l’Europa dall’abisso. Siamo oggi al fianco di tutti i russi che, rifiutando che venga fatta una guerra indegna in loro nome, hanno lo spirito, la responsabilità e il coraggio di difendere la pace e che lo fanno sapere in Russia e altrove”.
Putin nella telefonata ha fatto pressione su Macron per far evacuare tutti gli stranieri e negato che la Russia abbia colpito obiettivi civili nell’offensiva militare in Ucraina. “Le forze armate russe stanno facendo tutto il possibile per salvare la vita dei civili” e “le armi ad alta precisione sono usate per distruggere esclusivamente le infrastrutture militari. Le accuse sui presunti attacchi missilistici in corso e bombardamenti di Kiev e di altre città ucraine non corrispondono alla realtà e sono elementi di una campagna di disinformazione anti-russa”. Denunce alle strategie di guerra russe e all’utilizzo di bombe a grappolo erano state lanciate da diverse organizzazioni internazionali. Così come attacchi su asili, scuole, ospedali o altri edifici civili come la sede del governo regionale di Kharkiv.
È una fase molto mediatica della guerra. Abissali le differenze sui bollettini delle vittime, per esempio, riportate dai due Paesi. La Russia ha comunicato 498 caduti. Kiev ha parlato di 9.000 soldati russi uccisi. Mosca ha parlato inoltre di 2.870 morti da parte ucraina, l’altra parte ha parlato di duemila civili uccisi dall’invasione. Le violenze non hanno comunque risparmiato i bambini. Alcuni sono morti sotto i bombardamenti, altri nel corso di operazioni militari. Migliaia sono in fuga con le famiglie verso l’Europa: per le Nazione Unite sono oltre un milione i profughi ucraini dall’inizio delle operazioni. Il Presidente Volodymyr Zelensky lunedì scorso ha parlato di almeno 16 bambini morti e 45 feriti a causa del conflitto. Reparti di maternità sono stati trasferiti nei sotterranei e nei rifugi per proteggere le madri e i neonati.
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