«Affidare la gestione dei servizi ai privati, guardando al modello Milano può essere la soluzione giusta per Napoli». Ne è convinto Sergio Sciarelli, professore emerito di economia e gestione delle imprese dell’Università Federico II di Napoli.

Professore, viste le condizioni delle aziende partecipate del Comune e i risultati tutt’altro che positivi, l’idea di affidarle ai privati potrebbe essere la soluzione giusta per offrire servizi decorosi ai cittadini?
«Assolutamente sì. Lo schema pubblico e direi politico della gestione dei servizi ha fallito, bisogna operare secondo uno schema aziendale. È evidente che il privato ha maggiori capacità organizzative, ma poiché si parla di servizi di carattere fondamentale per la collettività è ovvio che l’ente comunale dovrà attrezzarsi per operare un controllo. Per realizzare questo modello c’è bisogno che ci siano due condizioni: una riguarda l’ingresso degli imprenditori e la redditività delle aziende, l’altra il controllo da parte dell’ente comunale. Da questo punto di vista sono tranquillo, credo che Manfredi sia una persona sufficientemente navigata per capire che questo passo così importante e innovativo potrà essere fatto soltanto creando queste due condizioni di partenza».

Invece cosa la preoccupa?
«Quello che mi preoccupa di più è attrarre gli imprenditori privati, i quali dovrebbero sobbarcarsi l’onere di rimettere in piedi delle aziende che non vivono una situazione di tranquillità sia sotto il profilo economico-finanziario sia sotto quello organizzativo. Bisogna, quindi, capire fino a che punto la debitoria in essere e l’organizzazione attuale può essere migliorata».

Come dovrebbe essere strutturata la gestione dei servizi a opera dei privati?
«Si tratta di ciò che gli americani chiamano “teoria dell’agenzia” : un imprenditore, in questo caso il Comune, quando non esercita direttamente l’attività aziendale chiama un manager a esercitarla, riservandosi però il controllo del manager. Il comune è in grado, rispettando le disposizioni di legge, di attrarre imprenditori e manager che con il loro know-out e il loro bagaglio culturale siano effettivamente in grado di cambiare una situazione di crisi? Il Comune deve concedere la gestione ai privati e stabilire tutta una serie di condizioni applicative. Senza dubbio, però, chi assumerà la gestione delle aziende dovrà essere libero di assumere il personale che ritiene più competente e idoneo».

Resta il nodo del personale comunale attualmente in servizio che resterebbe senza lavoro.
«Sì, non si può pensare di licenziare tutti. L’imprenditore dovrebbe assumere parte del personale e mettere in conto di “liquidarne” un’altra. Chi subentra sa che dovrà pagare un costo per la riduzione del personale».

Quale figura professionale immagina alla guida di una società che eroga servizi ai cittadini?
«In questo periodo sono molto favorevole all’impiego di manager di provata efficienza. Penso a quei manager che rientrano nella fascia dei dirigenti pensionati giovani».

Quanto è importante nella gestione dei servizi avere know how e una struttura imprenditoriale ben fatta?
«Moltissimo. Nell’organizzazione di un’azienda ci sono due elementi che vanno considerati: il buon andamento di tutti i servizi e la capacità di innovare. La capacità imprenditoriale può essere misurata attraverso questi due indicatori e quindi il know how è fondamentale».

Ci sono dei modelli virtuosi da seguire in tema di attrazione dei privati all’interno del pubblico?
«Sì, c’è il modello Milano che è un sistema organizzativo che funziona bene. Nel capoluogo lombardo la gestione aziendale è stata messa in prima linea rispetto ad altri interessi di carattere privato. Napoli dovrebbe studiare un modello di concessione chiaro, simile o uguale e ricreare quelle stesse condizioni che permettono a Milano di portare avanti una gestione manageriale che produce risultati soddisfacenti».

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Giornalista napoletana, classe 1992. Affascinata dal potere delle parole ha deciso, non senza incidenti di percorso, che sarebbero diventate il suo lavoro. Segue con interesse i cambiamenti della città e i suoi protagonisti.