"Brigata invitata a lasciare corteo per evitare disordini"
“Io, iraniano dissidente del regime accerchiato e minacciato dai pro-Pal”
Alta tensione al corteo di Parma: intimidazioni e insulti contro la Brigata ebraica

Il corteo del 25 aprile a Parma, iniziato intorno alle 10 da Piazzale Santa Croce, si è svolto sotto gravi tensioni e intimidazioni nei confronti della Brigata ebraica. Nonostante gli accordi presi con le istituzioni e le forze dell’ordine, che prevedevano la sua collocazione tra le delegazioni ufficiali e le rappresentanze locali, la Brigata è stata immediatamente presa di mira al momento dell’apertura del proprio striscione con lo stemma storico.
Insulti, minacce e slogan ostili
Appena il simbolo è stato mostrato, un gruppo di manifestanti con bandiere palestinesi, simboli dei partiti comunisti e di Potere al Popolo ha accerchiato la Brigata, iniziando a lanciare insulti, minacce e slogan ostili. Dopo circa 15 minuti di tensione, le forze dell’ordine hanno chiesto alla Brigata ebraica di chiudere lo striscione per ragioni di ordine pubblico. Per senso di responsabilità, la Brigata ha accettato, pur continuando a subire provocazioni lungo il percorso.
A metà corteo è stato fatto un nuovo tentativo di aprire lo striscione, ma è scattata un’altra aggressione verbale e fisica da parte di gruppi dell’estrema sinistra, movimenti sociali e militanti pro-palestinesi. Di fronte all’impossibilità di manifestare pacificamente con il proprio simbolo, la Brigata ha proseguito solo con bandiere italiane ed europee.
“Brigata invitata a lasciare corteo per evitare disordini”
Avvicinandosi a Piazza Garibaldi, la situazione è ulteriormente degenerata: la Brigata è stata nuovamente accerchiata e minacciata. Alla fine, su richiesta delle forze dell’ordine, che hanno valutato insostenibile il livello di aggressività, è stato chiesto al gruppo di lasciare il corteo per evitare ulteriori disordini. Una decisione accettata con amarezza. Va sottolineato che tra i contestatori erano presenti movimenti sociali di estrema sinistra, rappresentanti di Potere al Popolo, associazioni comuniste, la comunità palestinese di Parma e anche alcuni noti simpatizzanti del regime iraniano.
Sono un dissidente iraniano, e ho avuto l’idea di portare la Brigata ebraica a Parma in collaborazione con la comunità iraniana locale, Associazione Setteottobre, Associazione parmense per Israele, Comunità ebraica di Parma e studenti israeliani di Parma. L’intento era testimoniare il nostro impegno per la libertà e contro ogni totalitarismo, ma siamo stati accolti con odio e intolleranza. Una grave ferita ai valori della Resistenza.
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