In circa 10 giorni la situazione dovrebbe tornare stabile e importanti ripercussioni sulla sua mobilità sembrano essere escluse. Il quadro delineato dai medici fa tirare un sospiro di sollievo e lascia spazio all’ottimismo del caso per le condizioni del ferito Luca Campana, ma non è sufficiente per cancellare gli attimi di paura dopo il colpo di pistola partito (da chi?) in occasione della festa di Capodanno a Rosazza. Una bufera politica che vede al centro il deputato di Fratelli d’Italia Emanuele Pozzolo, indagato per lesioni colpose, accensioni ed esplosioni pericolose e omessa custodia di armi.

Da quella notte sono state ore di lunga riflessione per l’elettricista di 31 anni, che alla fine ha preso coraggio e ha compiuto il passo su cui nei giorni scorsi si erano susseguiti dubbi e incertezze: ha presentato querela in Procura a Biella. Non a caso l’avvocato Marco Romanello, legale di Campana, aveva anticipato a Il Riformista l’ipotesi della denuncia in Procura. Una scelta non facile, come spiegato proprio dall’elettricista al Corriere della Sera, in considerazione del ruolo svolto da Pozzolo: «Io sono un semplice operaio, invece lui è un politico». Temeva di finire nel tritacarne, motivo per cui ha inizialmente preferito temporeggiare. Ma poi ha prevalso lo spirito d’iniziativa. «È un momento molto difficile, ho molti dolori. Sono ancora incredulo per ciò che è capitato», ha affermato Campana.

A tutto ciò si aggiunge il brivido che si prova quando si pone l’attenzione su un dettaglio: alla festa erano presenti anche alcuni bambini e potenzialmente l’epilogo avrebbe potuto prendere pieghe ben più drammatiche. Una consapevolezza scolpita nella mente dell’uomo ferito: «La situazione poteva andare molto peggio. La mia speranza è solo quella di guarire al più presto, di tornare al 100% come prima e di tornare a lavorare». Le deposizioni dei testimoni dovrebbero riprendere nella giornata di lunedì, mentre per Pozzolo non si hanno ancora certezze sulla data e sulle modalità; si prevedono tempi piuttosto lunghi per l’esecuzione degli esami tecnici sui reperti raccolti.

Dal punto di vista politico il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, nel corso della conferenza stampa di giovedì ha fatto sapere di aver chiesto che il deputato venga deferito in Commissione Garanzia e Probiviri e che nelle more del giudizio della Garanzia e Probiviri venga sospeso da Fratelli d’Italia. Una mossa che non ha comunque placato le polemiche politiche. Per Matteo Renzi, leader di Italia Viva, il fatto che Andrea Delmastro fosse all’esterno del locale in quel momento non rappresenta un’attenuante nell’ottica della responsabilità politica: «È una vicenda inaudita. A quella festa, seduti tra i commensali, non solo era presente la scorta, ma persino i loro parenti». Dito puntato dunque contro il sottosegretario alla Giustizia: «Usa la polizia penitenziaria come una falange privata». Il Partito democratico ha chiesto al ministro dell’Interno Matteo Piantedosi e al Guardasigilli Carlo Nordio «di chiarire urgentemente lo svolgimento dei fatti». Il Movimento 5 Stelle ha presentato un’interrogazione parlamentare al titolare del Viminale per fare luce su aspetti come l’autorizzazione al porto d’armi e la rilevazione del tasso alcolemico. «Un operaio si fa problemi prima di denunciare un politico. È il frutto più amaro di una politica arrogante, che si crede onnipotente e trasmette ogni giorno la sensazione che ci siano cittadini di serie A e di serie B», ha tuonato Giuseppe Conte.