Aerei israeliani hanno attaccato nella scorsa notte la residenza a Gaza di Ismail Haniyeh, il capo dell’Ufficio politico di Hamas. L’azione è stata confermata dall’esercito israeliano, il quale sostiene che la casa “veniva utilizzata come centro operativo per attività terroristiche e che spesso ha ospitato incontri dei leader di Hamas per pianificare attacchi terroristici contro civili e militari israeliani”. Durante l’operazione nel campo profughi di Shati, le truppe hanno anche individuato e distrutto un deposito di armi appartenente alla forza navale di Hamas, contenente attrezzatura subacquea, ordigni esplosivi e armi.

Chi è Ismail Haniyeh

Il capo di Hamas vive in Qatar da qualche anno. È nato nel gennaio del 1962, nel campo profughi di Shati (spiaggia in arabo) nella Striscia di Gaza, dove è cresciuto. Ha studiato nella scuole dell’Agenzia delle Nazioni Uniti e successivamente letteratura araba all’Università Islamica. Ha 13 figli. È a capo di Hamas dal 2017, quando ha sostituito il precedente leader Khaled Meshal

Ordine di evacuazione a Sud della Striscia

Nel frattempo, l’esercito israeliano ha emesso, per la prima volta dall’inizio del conflitto, un ordine di evacuazione per alcune comunità nel sud della Striscia di Gaza.  Il messaggio dell’IDF, diffuso attraverso volantini aerei, ha esortato le comunità orientali del governatorato di Khan Younis, tra cui Al Qarara, Khuzaa, Bani Suheila e Abasan, a evacuare immediatamente per motivi di sicurezza.

Lo sfollamento, il più grande dall’epoca della Nakba, ha causato il trasferimento di quasi due milioni di persone a sud del Wadi Gaza, un fiume che divide la Striscia al centro.

Redazione

Autore