L’Egitto ha proposto una tregua di sei ore per portare aiuti umanitari a Gaza. È quanto riporta al-Arabiya e anche Reuters. Secondo alcune fonti di sicurezza egiziane, che hanno scelto l’anonimato per parlare, l’Egitto ne avrebbe già discusso con gli Stati Uniti e altri Paesi. Gli aiuti umanitari potrebbero passare attraverso la frontiera di Rafah, il varco tra Gaza e la penisola del Sinai. Quello stesso varco chiuso nelle scorse ore dall’Egitto.

Sempre secondo al Arabyia, il presidente egiziano Abdel Fattah al Sisi “ha sottolineato l’importanza di fermare gli spargimenti di sangue, proteggere i civili e impedire che vengano presi di mira”. Inoltre, al Sisi ha “invitato l’Europa e la comunità internazionale a sostenere la tregua, i negoziati e la cessazione dell’escalation a Gaza”.

Intanto però l’assedio della Striscia di Gaza annunciato da Israele continua, con gli abitanti dell’enclave palestinese che sono senza gas, acqua e carburante.

La visita di Tajani

Il ministro degli Esteri italiano Antonio Tajani, oggi in Egitto per una missione diplomatica, ha ribadito la condanna di Roma agli attacchi di Hamas del 7 ottobre scorso, ma anche incensato il Cairo per “il ruolo importante per la de-escalation” tanto da sostenere “tutte le iniziative che potrà svolgere per una soluzione positiva degli ostaggi”. Lo ha detto il vicepremier in conferenza stampa con il collega egiziano Sameh Shoukry.

Tajani ha anche auspicato che l’intervento dell’Egitto possa servire a scongiurare il coinvolgimento di Hezbollah nella crisi provocata da Hamas. Un appello che – secondo quanto ha detto sempre Tajani – ha “trovato orecchie attente da parte dell’Egitto”.