Ogni giorno dodici milioni di consumatori francesi entrano in panetteria ed escono con in mano, in busta o sottobraccio la baguette. È un calcolo pur sempre approssimativo visto che lo sfilatino protagonista della cucina quotidiana transalpina, anche icona pubblicitaria, fotografica e filmica è ormai replicato in tutto il mondo. È comunque in Francia che si festeggia, dopo che la baguette è stata dichiarata patrimonio immateriale dell’umanità dall’Unesco, l’agenzia delle Nazioni Unite per l’Educazione, la Scienza e la Cultura.

Il prodotto è relativamente recente: apparso a Parigi all’inizio del XX secolo. La Francia aveva scelto di candidarlo all’inizio del 2021, preferendola ai tetti di zinco di Parigi e a un festival del vino del Giura. Il Presidente Emmanuel Macron aveva dato il suo appoggio alla candidatura descrivendo la baguette come “250 grammi di magia e perfezione”. L’Unesco ha riconosciuto il patrimonio immateriale nei termini del know-how, così com’era successo con “l’arte del pizzaiolo napoletano”, la cui nomina era arrivata nel 2017.

Un riconoscimento che come in quel caso mira a proteggere il prodotto dalle minacce dell’industrializzazione e del calo delle imprese soprattutto nelle comunità rurali. I panifici in Francia nel 1970 erano circa 55mila, un forno ogni 790mila abitanti. Oggi il dato è sceso a 35mila, uno ogni duemila abitanti. Scomparsi in media circa 400 panifici all’anno negli ultimi cinquant’anni. La baguette si prepara con un processo tradizionale e unico al mondo: prevede solo quattro ingredienti – farina, acqua, sale e lievito di birra o pasta madre – e si procede con la pesatura, la miscelazione, marcatura e cottura che avviene sempre di giorno e in piccoli lotti per offrire il prodotto sempre fragrante.

 

E infatti l’Unesco ha sottolineato come siano anche le modalità di preparazione e le pratiche sociali rendano unica la baguette, che come in un rito si compra tutto il giorno. “Il savoir-faire artigianale e la cultura del prodotto transalpino che onora soprattutto le tradizioni”, come ha dichiarato il comitato riunito a Rabat, in Marocco, rendono la baguette un’“intangibile eredità culturale”. L’esultanza del Presidente francese Macron sui social: “Un’arte di vivere alla francese. Ci siamo battuti per anni con i panettieri e il mondo della gastronomia per questo riconoscimento. La baguette è finalmente patrimonio immateriale dell’Unesco!”.

Per il presidente della Confederazione nazionale della panetteria-pasticceria francese, Dominique Anract, quello dell’agenzia Onu “è un riconoscimento per la comunità degli artigiani fornai e pasticceri. La baguette è farina, acqua, sale, lievito e il saper fare dell’artigiano”. Anche la festa dell’orso nei Pirenei, che simboleggia la fine dell’inverno e l’inizio della primavera, è stata dichiarata patrimonio immateriale dell’umanità. L’occasione si tiene in cinque villaggi della catena montuosa dei Pirenei, situati in Andorra e in Francia. Ha riacquisito enorme popolarità dopo il calo drastico che aveva sofferto negli anni ’60. Durante la festa, animata da canti e balli, i giovani si travestono da orsi e corrono per le strade nel tentativo di acciuffare i partecipanti.

 

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Giornalista professionista. Ha frequentato studiato e si è laureato in lingue. Ha frequentato la Scuola di Giornalismo di Napoli del Suor Orsola Benincasa. Ha collaborato con l’agenzia di stampa AdnKronos. Ha scritto di sport, cultura, spettacoli.