Mate Polis - Le gemelle diverse
Il paragone
La tavola periodica del Pd, dove ogni casella è una corrente. Mendeleev è chiamato in soccorso
L’impressione è che si tratti non di un partito, ma di una confederazione di interessi e di convenienze personali
Niels Bohr, che ha sviluppato un nuovo e rivoluzionario modello atomico, o Mendeleev, che ha sviluppato la tavola degli elementi della materia che costituiscono gli atomi, avevano sicuramente una mente aperta, allenata e capiente. E così anche Max Planck, che è considerato il fondatore della teoria quantistica o Erwin Schrödinger, che con la sua equazione d’onda ha fornito una descrizione matematica del comportamento delle particelle quantistiche.
Eppure sono convinto che se mettessimo ognuno di loro davanti alla tavola periodica degli elementi di materia, o dei personaggi e delle loro rispettive opzioni politiche, costitutive del partito democratico, si troverebbero in grandissima difficoltà. I quanti sono particelle elementari indivisibili e l’indivisibilità non fa al caso del Pd. Gli atomi, invece, sono composti da particelle subatomiche più piccole, gli elettroni, i protoni e i neutroni. Poi all’interno di queste particelle, ve ne sono delle altre ancora più piccole, dai bosoni ai gluoni. Nella sua tavola degli elementi, Mendeleev identifica la composizione di tutti gli atomi.
La tavola degli elementi del Pd
È organizzata in righe e colonne, come un foglio excel, e ci dice di quali sostanze chimiche elementari sono composti gli atomi che compongono la struttura fondamentale di tutta la materia. L’idrogeno, per esempio, è composto da 1 protone, da zero neutroni e 1 elettrone, il carbonio, più pesante, da 6 protoni, 6 neutroni e 6 elettroni, il ferro da 26 protoni, 30neutroni e 26 elettroni. Mendeleev ebbe l’intelligenza e l’elasticità mentale di lasciare righe e colonne vuote per gli elementi non ancora scoperti. Per organizzare la tavola degli elementi del Pd ci vuole una mente aperta, illuminata e brillante come quella di Mendeleev, Bohr e Planck messi insieme. È di questi giorni, infatti, la notizia della nascita di un’altra corrente nazionale del partito democratico. Pare sia nata l’undicesima corrente, formata da Nicola Zingaretti e Francesco Boccia, attualmente capigruppo al Parlamento europeo e al Senato. Sono due pezzi da novanta, addirittura il primo è stato segretario nazionale e l’altro Ministro. La corrente si chiamerà diurna, nome che sembrerebbe più consono ad un albergo o bed and breakfast, che ad un’area politica. Ovviamente già questa corrente ha, di fatto, due sottocorrenti.
Viene da chiedersi esattamente di quali idee e opzioni politiche siano portatrici queste correnti. Gli atomi sono tutti essenziali a comporre la struttura della materia. Ogni cosa è formata da atomi. Di quanti atomi sia formato esattamente l’universo è calcolo assai complesso. Esiste il famoso numero di Eddington, che ci dice la materia, esclusi gli spazi vuoti e l’energia, sia formata da 10 elevati all’ottantesima atomi. Il partito democratico è sulla buona strada per arrivare al numero di Eddington. L’impressione è ogni corrente nasca per tutelare gli interessi interni ed esterni dei suoi portanome. Una volta nel Pci esistevano gli operaisti ingraiani e i miglioristi di Giorgio Amendola e Napolitano. Il corpaccione del Pci era governato dal centro di Togliatti, di Longo e poi di Berlinguer. La Dc aveva più correnti, i dorotei, i morotei, la sinistra di base. Però rispondevano a indirizzi politici. Nel Pd siamo alle correnti di nomi, di personaggi. L’impressione è che si tratti non di un partito, ma di una confederazione di interessi e di convenienze personali. Queste correnti non sono ispirate a niente. Non dico ad una Wlthanshaung, ma perlomeno ad un’idea, un programma. Esprimono più contenuti gli elementi sulla tavola di Mendeleev.
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