Nel penitenziario di Secondigliano è attivo il polo universitario della federico II: una fondamentale opportunità di crescita e di reinserimento sociale per i detenuti. Di questa esperienza e delle strategie necessarie per favorire il diritto allo studio in carcere si discuterà il 2 ottobre dalle 15 alle 17, nel carcere napoletano, nel corso di un seminario al quale parteciperanno il sottosegretario alla Giustizia, Andrea Giorgis, e il ministro dell’Università ed ex rettore della Federico II, Gaetano Manfredi.

In Italia, a fronte di una popolazione carceraria di circa 61mila persone, sono 796 i detenuti studenti, iscritti in 30 università e nel 25% dei casi dediti a discipline politico-sociologiche. A Secondigliano, come detto, c’è il polo universitario della Federico II. Nell’anno accademico 2019-2020 sono stati 92 gli iscritti ai vari corsi di laurea; in quello poco meno di 50.

Un’esperienza valida, ma che va senz’altro implementata e sostenuta. Ne è convinto il garante campano dei detenuti Samuele Ciambriello: «Il ruolo centrale dell’istruzione nell’edificare una società inclusiva e consapevole, la sua valenza di strumento di riabilitazione e riscatto culturale nelle carceri, sono i motivi che mi hanno portato a volere fortemente un incontro su questo tema».

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