Una seconda primavera, anche in tarda età. Come quegli uomini maturi, che quando lasciano la famiglia, riprendono ad inseguire le ventenni. Ma non è di questo che si tratta, sgombriamo subito il campo, ma di quella confortante brezza dei tempi andati che tira dalle parti del M5S. Diciamolo subito, per stemperare gli ottimismi, i tempi d’oro delle Paole Taverne, che sbraitavano dagli scranni di Palazzo Madama, dei tetti, e del mitologico Toninelli, sono belli che andati. Qui siamo a livello di venticelli, come quel coretto ‘dimissioni dimissioni’ che ha contagiato il banco dei senatori grillini al termine dell’informativa della ministra Daniela Santanchè.

Niente a che vedere con l’assedio di Piazza Montecitorio ai tempi della riconferma al Quirinale di Giorgio Napolitano. Quel ‘Ro-do-ta’, Ro-do-ta’, è tra i ricordi di platino del Movimento, però non è che ora possiamo fare gli schizzinosi come Di Battista, bisogna pur sapersi accontentare. Zitto zitto, poi il capogruppo Stefano Patuanelli, lasciando interdetti e soli i colleghi del Pd, ha annunciato al mondo la presentazione della mozione di sfiducia contro la titolare del turismo. “Ma come?”, ha replicato andando su tutte le furie l’amante tradito Francesco Boccia, “non dovevamo procedere insieme?”.

Si dirà, scaramucce che capitano in tutte le famiglie senza mettere in dubbio l’amore tra coniugi. È certo però che il coniuge Giuseppe Conte, sarà un uomo vecchio stampo, mettetela come volete, vuol far sapere a tutti che comanda lui, ed Elly segue, sopportando in silenzio. Il quale Conte, poi la scena, se l’è ripresa tutta il giorno dopo. Emiciclo di Montecitorio: “Io vi accuso, vi accuso davanti al popolo italiano perché questa commissione è una farsa, non è un atto di coraggio politico, è un atto di vigliaccheria“.

Come un Garibaldi di Volturara Appula, il condottiero ha parlato al ‘cuore’ dell’aula (che nel 2013, per il fondatore, era una tomba vuota), rievocando il periodo del massimo potere esercitato, con il Paese immobile ad aspettarlo. Stessa regia, per il toccante abbraccio con il suo ex ministro Roberto Speranza. Ah che tempi quei tempi, in cui ogni minimo dettaglio veniva maniacalmente curato da Rocco Casalino. Com’è come non è, la fortuna si è ripetuta anche oggi, ma qui non è solo un caso, è proprio una manna dal cielo. Ovvero torna in auge la miniera d’oro (per il M5S): i vitalizi.

I fatti: Il consiglio di garanzia del Senato approva una delibera che prevede il ripristino dei VITALIZI tagliati per gli ex senatori. Si tratta di quelli relativi a prima del 2012 quando, adeguandosi alla riforma pensionistica, è stato deciso che venisse applicato anche ai parlamentari il sistema contributivo e non più retributivo”. Conte non sta più nella pelle, è felice, nervoso, vuole essere il primo a tuonare, così scrive sui suoi social: ‘I patrioti di Giorgia Meloni hanno ripristinato i privilegi per i parlamentari’.

È che la fretta è cattiva consigliera, anche per i Garibaldi di Volturara Appula: i patrioti stavolta non c’entrano nulla, il provvedimento è passato anche grazie all’astensione degli alleati minori del Pd. Ma in fondo chi se ne importa, l’importante è continuare a respirare questa bella brezza, si saranno detti dalle parti di Campo Marzio, quartier generale del M5S a Roma, e pied-à-terre del fu avvocato del popolo.

Che poi le elezioni sono sufficientemente lontane, Beppe Grillo è nella sua villa a Marina di Bibbona, di Virginia Raggi se ne sono perse le tracce (già dove si sarà cacciata Virginia?), le ferie agostane sono in arrivo, alla fine anche Giuseppe Conte si può illudere, non costa nulla. E continuare a giocare al gatto con il topo, insieme ad Elly Schlein.

 

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Vive a Roma ma è cresciuto a Firenze, è un antico frequentatore di corridoi, ha la passione per Philip Roth e per le melanzane alla parmigiana, predilige il paesaggio della Versilia