Sono state chiamate tasse occulte, non perché non si vedano, ma perché il governo Meloni ha provato a tenerle nascoste. Ma incidono pesantemente sulle tasche del ceto medio. La bozza della finanziaria prevede che latte in polvere, preparazioni per l’alimentazione dei bimbi, assorbenti, tamponi e coppette mestruali raddoppieranno la tassazione dal 5 al 10%. Le imprese dovranno obbligatoriamente a stipulare entro il 2024 polizze assicurative contro i danni catastrofali.

Terreni, fabbricati e attrezzature, ma anche impianti e macchinari. Sono le cosiddette immobilizzazioni materiali che le imprese saranno obbligate ad assicurare contro i danni causati dalle calamità naturali come terremoti, alluvioni, frane, esondazioni ed eruzioni vulcaniche. Avranno tempo fino al 31 dicembre dell’anno prossimo per stipulare l’assicurazione: chi si rifiuterà di farlo o chi proverà ad aggirare la norma dovrà pagare una multa compresa tra 200 mila e 1 milione di euro. In caso di inadempienza si rischiano di perdere agevolazioni fiscali e contributi da parte dello Stato, anche per eventi calamitosi.

Aumenterà anche la tassazione sugli affitti brevi o turistici, la cosiddetta “legge Airbnb”. La cedolare secca che passerà dal 21 al 26% anche sotto i 30 giorni. Dalle stime ciascuno dei 600mila italiani che hanno messo una casa a reddito pagherà circa 850 euro di tasse in più l’anno, per la felicità degli albergatori che avevano chiesto al ministro Santanchè di intervenire contro i proprietari. Airbnb e le altre piattaforme dovranno trattenere la cedolare alla fonte, come da legge del 2017 mai applicata, e ora validata dal Consiglio di Stato. I pacchetti di sigarette costeranno tra i dieci e i dodici centesimi in più. Simile l’incremento del costo dei pacchetti di tabacco riscaldato, che toccherà più o meno quota dieci centesimi. Mentre il tabacco trinciato arriverà fino a 30 centesimi in più per busta. Per chi venderà immobili ristrutturati con le agevolazioni del Superbonus 110% entro cinque anni dai lavori eseguiti, scatterà la tassazione sugli extraprofitti. I guadagni sulle case ristrutturate col 110% saranno tassati al 26 per cento. Inoltre dal calcolo della plusvalenza non verrà “scontato” il prezzo dei lavori incentivato. L’aliquota dell’imposta sul valore degli immobili situati all’estero (Ivie) salirà dallo 0,76 all’1,06%, con un balzo vicino al 40%. Nel capitolo della spending review, ci sono due miliardi chiesti ai ministeri. Mentre a Regioni ed enti locali viene chiesto un taglio di 600 milioni all’anno per cinque anni, dal 2024 al 2028. La quota maggiore, 350 milioni, è chiesta alle Regioni ordinarie, di 200 milioni ai Comuni e 50 a Province e Città metropolitane. Mentre ancora non si sa se ripristineranno elezione diretta per le province. Sono escluse dal contributo solo le amministrazioni in default e pre-dissesto.

Eppure non mancano le mance per i territori amici. Per i Giochi del Mediterraneo a Taranto nel 2026, il governo verserà 125 milioni in tre anni. All’Università statale di Milano 80 milioni in quattro anni per costruire il campus nell’ex area Expo. Al Molise vanno 20 milioni all’anno per oliare un piano di rientro pensato per ripianare il maxi-disavanzo regionale, oltre 1.500 euro per abitante a fine 2021, mentre alla sanità del Lazio vanno 145 milioni extra per la rete delle emergenze. Nuovi fondi a Roma Capitale per il giubileo: per la pianificazione e la realizzazione delle opere e degli interventi funzionali all’evento è autorizzata la spesa di 75 milioni nel 2024, 305 milioni nel 2025 e 8 milioni nel 2026. Per interventi di conto capitale, si stanziano ulteriori 50 milioni per il 2024, 70 milioni per il 2025 e 100 per il 2026.

L’aumento delle tasse in manovra di bilancio valica anche i confini nazionali e colpisce le case e i conti detenuti all’estero. Sugli immobili intestati a cittadini italiani l’aliquota dell’Ivie, l’Imu per gli immobili posseduti all’estero, passa dal livello standard del 7,6 per mille a quello massimo del 10,6 per mille. Un aumento sul mattone di quasi il 40 per cento. Non va meglio a conti e attività finanziarie anche queste detenute all’estero. Con il Dl Salva Italia di Monti fu introdotta la cosiddetta Ivafe che dal 2014 intacca questi beni con un prelievo del 2 per mille. Con la manovra l’imposta sale a 14 per mille ma solo per le attività finanziarie e conti detenuti da cittadini italiani nei paradisi fiscali.