La Corte Costituzionale ha dichiarato illegittima la retroattività delle norme ostative alle misure alternative alla detenzione, introdotta dalla spazzacorrotti per i reati contro la pubblica amministrazione. La legge più scandalosamente populista e giustizialista degli ultimi decenni, la stessa che ha introdotto il principio barbaro dell’imputato a vita, taglia in poco più di un anno il traguardo che si merita.

Il fiore all’occhiello dei populisti italiani, raggiunta da censure di costituzionalità provenienti da 17 giudici collegiali e monocratici di tutta Italia, è la degna fotografia di questi tempi barbari. La Corte Costituzionale si conferma l’unico argine in difesa dei diritti e del diritto, della costituzione e delle regole basilari della convivenza civile. Chi ancora pensa che con la barbarie giuridica sia possibile una mediazione, tragga da questa decisione della Corte la forza per scegliere la strada del diritto e della ragione.

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