La libertà di stampa in Italia nell’ultimo anno è peggiorata. A metterlo nero su bianco è stato il rapporto annuale di Reporters Sans Frontières, in cui è stata stilata la classifica dei 180 paesi ponendo come criterio la capacità di lavoro dei giornalisti, di poter riferire liberamente e in modo indipendente. Nel suo report, Rsf sottolinea come a livello internazionale sono in crescita i governi e le autorità politiche che “non stanno adempiendo al proprio ruolo di garanti del miglior ambiente possibile per il giornalismo e del diritto del pubblico a ricevere notizie e informazioni affidabili, indipendenti e diversificate”. Così come aumenta la repressione politica dei giornalisti, con un declino generale della libertà di stampa in tutto il mondo.

Libertà di stampa, l’Italia arretra

Nella classifica mondiale, l’Italia perde cinque posizioni rispetto all’anno precedente. Scivola infatti al 46esimo posto, con il rapporto di Rsf che cita il caso italiano, esprimendo preoccupazione per i gruppi politiche che “stanno orchestrando un’acquisizione dell’ecosistema mediatico, sia attraverso media di proprietà statale sotto il loro controllo, sia attraverso media di proprietà privata attraverso acquisizioni di uomini d’affari alleati”. Per esempio “l’Italia di Giorgia Meloni, dove un membro della sua coalizione sta cercando di acquisire l’agenzia di stampa Agi“, si legge nel resoconto, in riferimento alla trattativa dell’agenzia di Eni con il parlamentare Angelucci.

Libertà di stampa, la classifica mondiale

Nella classifica di Rsf, i paesi scandinavi dominano: il primo posto va alla Norvegia, poi Danimarca e Svezia. A seguire Paesi Bassi, Finlandia, Estonia, Portogallo, Irlanda, Svizzera e Germania. All’ultimo posto, invece, l’Eritrea, che scalza la Corea del Nord. Tra i paesi europei, il peggiore per risultato è stata la Grecia, 88esima nella classifica generale, anche sotto l’Ungheria e la Polonia. L’Ucraina è al 61esimo posto. Tra i paesi che sono calati maggiormente c’è l’Afghanistan, sceso di 26 posizioni al 178esimo posto, il Togo, sceso di 43 posizioni al 113esimo posto, e l’Ecuador, sceso di 30 posizioni al 110esimo posto.

Le ultime posizioni sono: Egitto, Birmania, Cina, Bahrein, Vietnam, Turkmenistan, Iran, Corea del Nord, Afghanistan, Siria e – ultima – Eritrea. La Russia cala al 162esimo posto, con circa 1500 giornalisti che sono fuggiti all’estero dall’inizio dell’invasione dell’Ucraina. Ancora più dietro la Bielorussia, al 167esimo.

La regione “peggiore” è quella del Maghreb-Medio Oriente, dove nell’ultimo anno “i governi di tutta la regione hanno tentato di controllare e limitare i media attraverso la violenza, gli arresti e le leggi draconiane, aggravati dalla sistematica impunità per i crimini di violenza contro i giornalisti”. Dall’ottobre 2023, più di 100 reporter palestinesi sono stati uccisi a Gaza, di cui almeno 22 nel corso del loro lavoro” ha aggiunto Rsf.

Redazione

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