“Non esistono scorciatoie militari, la storia lo dimostra”, ed “è una lezione che abbiamo imparato in Iraq come in Libia”. È il punto fondamentale del discorso del ministro degli Esteri Luigi Di Maio, intervenendo in Aula al Senato per l’informativa sulla crisi libica. Il leader politico dei 5 Stelle ha infatti ribadito che “l’Italia non intende intervenire militarmente nel conflitto e continua ad aderire con rigore all’embargo sulle armi”.

LA CONFERENZA DI BERLINO – Nell’aula di Palazzo Madama il ministro degli Esteri ha spiegato anche le aspettative del governo per la conferenza di Berlino sulla crisi libica, prevista domenica 19. “Ci aspettiamo da questa conferenza risultati, non solo ‘photo opportunity’”, ha detto Di Maio, spiegando che alla riunione bisognerà concentrarsi sulle modalità di attuazione del cessate il fuoco e per mettere fine alle interferenze esterne che appoggiano le due parti, Fayez al-Serraj da una parte e Khalifa Haftar dall’altra.

IL RUOLO ITALIANO – Il ministro ha quindi ribadito che “se siamo riusciti a stabilire la data di domenica per la conferenza politica è anche grazie all’incessante lavoro dell’Italia”, così come l’impulso italiano ha spinto l’Unione Europea ad avviare “riflessione per una missione europea di monitoraggio del cessate il fuoco, naturalmente su espressa richiesta dei libici e in un quadro di legalità internazionale sancito dalle Nazioni Unite”.

CONTE AL COPASIR – Appuntamento importante anche per il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, audito dal Comitato Parlamentare per la Sicurezza della Repubblica dove ha illustrato, per quanto di competenza del Comitato, la situazione aggiornata degli elementi fattuali e relazionali a lui afferenti riguardo alla situazione della Libia, Iran, Iraq. I profili illustrati hanno riguardato in particolar modo le relazioni politico/diplomatiche delle azioni svolte dal Governo con gli attori territoriali e di riferimento interessati alle aree sopra indicate. Lo riferisce una nota del Copasir. “I componenti del Comitato con i loro interventi hanno avuto modo di approfondire con il Presidente del Consiglio alcuni aspetti della postura geopolitica attuale dell’Italia” spiega il presidente del Copasir, Raffaele Volpi.

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