Alla vigilia "di un'invasione massiccia di Gaza"
Liliana Segre: “Provo repulsione per Netanyahu, è andato oltre principi umanitari e rispetto del diritto internazionale. Oggi l’antisemitismo è legittimato”

“Nella storia e anche nel Medio Oriente abbiamo cambiamenti repentini che parevano impensabili fino al giorno prima”. Liliana Segre nutre ancora forte speranza per una svolta nel conflitto israelo–palestinese. Ne parla in un’intervista inedita proposta dal Corriere della Sera in apertura del suo nuovo libro «Non posso e non voglio tacere. Riflessioni di una donna di pace».
La profonda repulsione per Netanyahu
La senatrice analizza l’antisemitismo, un sentimento vergognoso “mai morto, che dormiva nascosto in qualche anfratto delle menti”, diventato improvvisamente un’avversione da esternare senza timore: “È come se i crimini del governo Netanyahu fossero diventati il pretesto per sdoganarlo”. Sul primo ministro israeliano e sul suo governo Segre avverta una “profonda repulsione”. Come non può che essere d’altronde – aggiunge – davanti ad una “destra estremista, iper-nazionalista e con componenti fascistoidi e razziste oggi al potere”.
Oltre il diritto internazionale
“È chiaro – ammette – che, dopo un trauma come quello del 7 ottobre, qualunque governo israeliano avrebbe reagito con durezza. Ma la guerra a Gaza ha avuto connotati di ferocia inaccettabili, andando ben oltre principi umanitari e rispetto del diritto internazionale che Israele dovrebbe far propri” pur ribadendo che “gli attacchi non hanno nulla a che vedere con la nozione di genocidio”, e che “La responsabilità primaria è dell’attacco di Hamas del 7 ottobre”. La Senatrice sottolinea la confusione venuta a creasi tra Hamas e il popolo palestinese: “Hamas non ne fa gli e non si batte per dare ai palestinesi la possibilità di autodeterminarsi in uno Stato. Vuole la distruzione di Israele e lo stesso vale per il regime degli ayatollah iraniani, sciiti, al quale non interessa nulla dei palestinesi, sunniti, ma li strumentalizza al solo scopo di combattere quella che chiama “entità sionista”.
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