Cinque pagine per chiedere all’Unione Europa di farsi trovare preparata dalla prossima pandemia. È la lettera, nata su iniziativa del governo danese, firmata dalla cancelliera tedesca Angela Merkel, dal presidente francese Emanuel Macron e dai leader di Portogallo, Belgio, Spagna e Polonia. Destinataria della misura, dal titolo “Come assicurarci che la Ue sia preparata alla pandemia”, la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen.

I leader europei in particolari scrivono nella lettera: “Speriamo che il paper serva da ispirazione per ulteriori e fruttuosi confronti a livello europeo su come assicurare una preparazione da parte dell’Ue alle future pandemie”.

In particolare si fa riferimento alla reazione caotica alla pandemia di Coronavirus in Europa, dove sono morte oltre 184mila persone, una risposta europea che “ha sollevato domande” sulla preparazione dell’Unione e che ha evidenziato quindi la “la necessità di un approccio europeo comune” affinché si arrivi “preparati a una seconda ondata del virus e a future crisi da pandemia”.

Merkel, Macron e gli altri leader europei chiedono di quindi di rafforza alcun ambiti, a cominciare ovviamente dall’assicurarsi “una fornitura sufficiente” di farmaci e dispositivi protettivi, come mascherine, camici e guanti.

Non solo. I sei Paesi chiedono alla von der Leyen di di centralizzare determinati dati per avere un confronto immediato, oltre a rafforzare “il mandato” dell’Ecdc, il Centro europeo per la prevenzione e diffusione delle malattie. Focus nella missiva anche sul vaccino, il cui sviluppo “è un compito enorme e costoso, una strategia europea comune ha un grande valore aggiunto”.

Nella lettera c’è un riferimento anche alla Cina e alla dipendenza dell’UE dalle forniture di Pechino. L’Unione, secondo i firmatari, deve “trovare nuovi partner commerciali” per “diminuire la dipendenza dalle catene delle forniture da singoli Paesi”, un riferimento al gigante asiatico e alle problematiche emerse, per esempio, nelle forniture di mascherine.

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