Sono state depositate le motivazioni della sentenza emessa dalla Corte d’Appello di Caltanissetta a conclusione del processo che si chiama “Borsellino Quater”. Dicono parecchie cose interessanti. Quattro sono le più importanti. La prima è che Borsellino non fu ucciso perché stava indagando sulla trattativa Stato-mafia. La seconda è che Borsellino è stato invece ucciso in parte per vendetta in parte per fermare alcune sue indagini. Quali?

La più pericolosa probabilmente era quella che riguardava il dossier mafia-appalti, costruito da Falcone e dal colonnello Mori, e che fino a pochi giorni dalla sua morte fu tenuto lontano da Borsellino (e poi archiviato, clamorosamente, dopo la sua eliminazione). La terza cosa che dice la sentenza è che Cosa Nostra è una entità autonoma, che non risponde ad altri poteri, anche se è molto influenzata soprattutto dai poteri economici. Infine, la quarta cosa che dice (collegata alle prime tre) è che a Borsellino, nella Procura di Palermo, facevano la guerra, probabilmente anche per il dossier mafia-appalti, e che la mafia era molto preoccupata del suo ritorno a Palermo dopo l’esilio a Trapani e Agrigento.

Ora questa sentenza pone alcuni problemi. Il primo riguarda il processo che è in corso alla Corte d’appello di Palermo sulla trattativa Stato-mafia. Con questa, sono nove le sentenze che smantellano la tesi su cui è costruito quel processo. E nove sono davvero tante. Può la giustizia continuare a testa bassa a fantasticare su una tesi che ormai la magistratura italiana ha dichiarato infondata?

La seconda questione riguarda l’informazione. Giorni fa la Rai ha mandato in onda una trasmissione sulla trattativa Stato mafia molto disinformata. Che è stata interamente smontata da questa sentenza. E che però ragionevolmente ha avuto un peso molto forte sull’opinione pubblica e anche sui giurati che dovranno decidere sul processo Stato-mafia. La commissione di vigilanza interverrà? Sarò imposto alla Rai un programma di riparazione, che permetta di ristabilire la verità?

Se questo non succederà vuol dire che viviamo in uno Stato dove il potere giudiziario è concepito solo come macchina di potere. Terrificante macchina di potere che risponde solo a logiche interne. Del tutto estraneo al diritto e alla ricerca della verità.

https://video.ilriformista.it/report-su-trattativa-stato-mafia-SQ6fAjua8J

Avatar photo

Giornalista professionista dal 1979, ha lavorato per quasi 30 anni all'Unità di cui è stato vicedirettore e poi condirettore. Direttore di Liberazione dal 2004 al 2009, poi di Calabria Ora dal 2010 al 2013, nel 2016 passa a Il Dubbio per poi approdare alla direzione de Il Riformista tornato in edicola il 29 ottobre 2019.