Potrebbe essere su una leadership femminile, persino duale, il punto di incontro tra Matteo Renzi e Carlo Calenda. Lo scrivono sia Repubblica che il Corriere della Sera nei retroscena sul nascituro terzo polo, un centro riformista con Azione e Italia Viva. Il ticket potrebbe essere Carfagna-Bonetti, ex ministra di Forza Italia e ministra di Italia Viva. Anche se resta il convitato di pietra: il Presidente del Consiglio Mario Draghi, la cui fiducia presso gli italiani è perfino aumentata dopo la crisi di governo. Renzi lo aveva proposto come candidato premier del terzo polo ma l’ex presidente della Banca Centrale Europa ha ribadito in diverse occasioni di voler rimanere lontano dalla politica.

Continuano insomma le trattative. Non ci sono, tra Calenda e Renzi, grandi problemi sul programma, anche se il secondo non ha resistito alla tentazione di dire che quello di Azione “va migliorato”. Il punto di partenza è l’agenda Draghi, il feticcio agitato da settimane da entrambi i partiti. Per quanto riguarda la spartizione delle candidature, secondo Il Corriere della Sera si potrebbe procedere con il 60% ad Azione e il 40% a Italia Viva. Una piccola parte della quota di entrambi i partiti potrebbe poi andare alla lista dell’ex sindaco grillino di Parma, Federico Pizzarotti.

Renzi spinge per chiudere entro venerdì. Secondo Repubblica Renzi avrebbe un piano A e un piano B. A: Terzo Polo con Calenda che nel suo governo era stato ministro dello Sviluppo Economico, con una leadership femminile tra Carfagna e Bonetti – anche se la ex ministra di Forza Italia ha ribadito ieri all’AdnKronos che Azione ha già un leader. B: corsa solitaria con altri quattro simboli, quelli della Lista Civica Nazionale di Federico Pizzarotti, dei Moderati di Portas, del Pri (il cui storico segretario Giorgio La Malfa però vuole allearsi con il centrosinistra) e del Mezzogiorno federato di Claudio Signorile. Con l’appoggio della Fondazione Einaudi. Calenda appare più cauto.

Entrambi pensano che il Partito Democratico possa alla fine cedere a un’alleanza con il Movimento 5 Stelle. L’incontro tra i due potrebbe tenersi oggi, forse domani. Non è scartata la proposta di Renzi che aveva proposto Calenda front runner dell’alleanza. Il leader di Azione sta raccogliendo (36.750 per la Camera e 19.500 per il Senato, 750 ogni collegio) le firme: ieri il professor Sabino Cassese, giudice emerito della Corte Costituzionale, ha rilasciato un parere secondo cui il partito sarebbe esente dalla raccolta firma considerata la presentazione alle Europee con il contrassegno “Siamo Europei” nel simbolo del Pd. Calenda venne eletto, il più votato del Pd, e poi uscì dai dem dopo l’accordo con il M5s per il governo Conte Bis.

Mara Carfagna è appena passata da Forza Italia ad Azione. Nel governo Draghi aveva ricoperto il ruolo di ministra per il Mezzogiorno. Dopo la caduta dell’esecutivo, determinata anche da Fi, è uscita dal partito. L’accordo stilato da Azione con il Partito Democratico, e durato neanche una settimana, prevedeva che nei seggi uninominali non venissero candidate personalità divisive, come per esempio fuoriusciti da Fi o Movimento 5 Stelle. Elena Bonetti è ministra delle Pari Opportunità e della Famiglia, la stessa carica ricoperta nel governo Conte II.

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