L’accordo tra Partito Democratico e Azione è stato l’accordo più breve nella storia della politica italiana: un flirt estivo in pratica, durato neanche una settimana. Enrico Letta e Carlo Calenda solo martedì scorso avevano annunciato l’intesa all’interno della coalizione di centrosinistra per le elezioni politiche del prossimo 25 settembre. Calenda ieri ha annunciato lo strappo, in diretta alla trasmissione Mezz’ora in più di Lucia Annunziata su Rai3.

A fare chiarezza sulla vicenda è Riccardo Magi, deputato della Repubblica di +Europa, il cartello nel quale Calenda si era unito per correre alle elezioni. E con il quale ormai il rapporto sembra compromesso – l’ex ministra Emma Bonino ha annunciato che resterà con Letta. Calenda ha attribuito la rottura all’inclusione nell’alleanza di Sinistra Italia ed Europa Verde, oltre a Impegno Civico di Luigi Di Maio e Bruno Tabacci.

L’ex ministro ha parlato di “ammucchiata”, di distanze incolmabili sull’agenda Draghi, termovalorizzatori e rigassificatori, posizionamento atlantico e revisione del reddito di cittadinanza con i partiti a sinistra del Pd. La rottura, prima di andare in onda, era stata anticipata da Calenda al ministro della Cultura dem Dario Franceschini e a +Europa. “È evidente che ha avuto un ripensamento. Lo rispetto. Ma non può dire che non sapeva”, ha detto a Il Corriere della Sera il segretario nazionale di +Europa Benedetto della Vedova sull’accordo tra Pd e Si-Ev.

IL POST DI RICCARDO MAGI

A Roma si dice “famo a capisse” (significa intendiamoci)
1. Carlo Calenda scrive una bozza di accordo con il PD in cui pone a Letta tutte le condizioni tanto di Azione quanto di +Europa.
2. Enrico Letta accetta TUTTE quelle condizioni (tra cui il fatto che Fratoianni, Bonelli e Di Maio – che tutti sapevano sarebbero stati nella coalizione – non fossero candidati nei collegi uninominali).
3. Calenda, +Europa e il PD firmano un patto davanti alle telecamere.
4. Letta, come concordato nel patto, sigla un accordo elettorale con altri partiti ma ribadisce che l’accordo programmatico e di Governo è quello con noi.
5. Calenda attacca Renzi per la sua idea di andare solo, dice che così favorirà solo la destra.
6. Passano solo 4 giorni e Calenda cambia idea.
7. Chiediamo a Calenda un incontro e ci dice che è inutile. Gli chiediamo di fare una riunione congiunta delle segreterie di +Europa/Azione per decidere tutti assieme. Ci dice di no.
8. Calenda dice di lasciare il patto con il PD in diretta tv su Raitre.
9. Mentre noi convochiamo una direzione di +Europa per prendere una decisione lui avvisa i suoi che il patto di Federazione con +Europa è saltato (peccato scoprirlo cosi).
10. Non so se domani Calenda cambierà di nuovo idea.
Un commento? Se la parola non ha valore la politica non ha valore. È una citazione di Carlo Calenda.

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Giornalista professionista. Ha frequentato studiato e si è laureato in lingue. Ha frequentato la Scuola di Giornalismo di Napoli del Suor Orsola Benincasa. Ha collaborato con l’agenzia di stampa AdnKronos. Ha scritto di sport, cultura, spettacoli.