La rottura era nell’aria. Poi nel primo pomeriggio di domenica la conferma ufficiale dallo studio di Lucia Annunziata: Carlo Calena, leader di Azione non ci sta e ha deciso di rompere con il Pd di Letta e l’alleanza messa su con Verdi, Sinistra Italiana e +Europa. Un matrimonio, quello con Letta, durato poco più di 4 giorni. “Una delle decisioni più sofferte prese da quando sono in politica. Pensavo che il Pd fosse contro il populismo becero sia di destra che di sinistra. Io non faccio politica per questo. Non intendo andare avanti con questa alleanza”, ha detto.

Giusto il 6 agosto Letta aveva chiuso tutte le alleanze elettorali di centro sinistra. Ma il malumore di Calenda era stato palese da subito con toni sempre più accesi e un lungo silenzio anche su twitter. A creare malessere da parte di Calenda l’accordo trovato ieri dal Pd assieme a Sinistra Italiana e Verdi e Impegno Civico dell’ex pentastellato Luigi Di Maio, sul quale Calenda non si era espresso. Nei giorni scorsi il leader di SI Nicola Fratoianni e Calenda avevano battibeccato, per lo più in riguardo l’adozione di quella che è stata definita “l’agenda Draghi”.

“Non intendo andare avanti con l’alleanza con il Pd. Non mi sento a mio agio, non c’è dentro coraggio, bellezza, serietà e amore a fare politica”, così Carlo Calenda. “C’erano due pulsioni una a fare un accordo di governo, l’altro a fare il comitato di liberazione nazionale. Ha prevalso il secondo”, ha detto Calenda a Mezz’ora in più.

E ancora: “Quando abbiamo fatto l’accordo ci siamo detti che dal giorno dopo un pezzo della coalizione non avrebbe bombardato l’agenda Draghi, sennò ci saremmo fatti ridere dietro dal Paese”. Lo ha detto il leader di Azione, Carlo Calenda, a Mezz’ora in più, su Rai Tre. “A questa proposta si sono aggiunte personalità che italiani non vogliono più vedere“. Calenda ha poi aggiunto che “è arrivato di tutto, Di Maio, Di Stefano…”. E ancora: ” Ho sbagliato, ho commesso l’ingenuità di pensare che il Pd fosse pronto a fare una ‘Bad Godesberg’, che avrebbe rappresentato la sinistra”. “Mi scuso con gli italiani che li ho tenuti appesi a una scelta”. E ancora “Letta lo sapeva ieri cosa sarebbe accaduto, lo avevo avvertito”.

Sempre dallo studio dell’Annunziata apre a una nuova prospettiva: Matteo Renzi. “Non ho sentito Renzi, ma gli dico che non si fa la politica contro chiunque. Bisogna spiegare agli italiani come si vuole governare…”, dice Carlo Calenda a In mezz’ora in piu’. Calenda sentirà il leader di Iv nelle prossime ore. “Certo che gli parlerò. Vedremo se andremo insieme, perchè io terrò un passo di idealità molto forte. Per ora ho ricevuto una quantità di contumelie da parte dei renziani che nella mia vita non mi era mai capitata”.

Non si è fatta attendere la replica di Letta via twitter: “Ho ascoltato Carlo Calenda. Mi pare da tutto quel che ha detto che l’unico alleato possibile per Calenda sia Calenda. Noi andiamo avanti per l’interesse dell’Italia”. E sui canali social del Pd i toni sono altrettanti severi: “Carlo Calenda parla di onore. Onore è rispettare la parola data. Un accordo, una firma, una stretta di mano tra persone leali e serie: questo è onore. Il resto, compreso l’attacco alla destra e alla sinistra tutte uguali, è populismo. Populismo d’elite, ma pur sempre populismo”.

E subito è ripartito il botta e risposta via twitter. “No Enrico. In verità l’unico alleato possibile eri tu. Buon viaggio e grazie comunque per la disponibilità a discutere”, scrive Calenda replicando al tweet del segretario Pd.

Dura la reazione di Articolo 1: “Calenda sembra aver sostituito l’agenda Draghi con il manuale del perfetto narcisista. Che però alla fine servirà solo ad arricchire la biblioteca della Meloni. Autolesionismo puro”. Lo scrive su Twitter Arturo Scotto, coordinatore nazionale di Articolo Uno.

Per Bonelli Calenda “ha scelto gli interessi del suo partito”. In politica contano le relazioni tra persone e il reciproco rispetto pur nelle differenze. Per questo esprimo vicinanza e sostegno a Enrico Letta. Continuiamo a lavorare con responsabilità per la democrazia, la giustizia sociale e ambientale confermando la nostra alleanza. Prendo atto della scelta di Calenda che ha scelto gli interessi del suo partito anziché rafforzare il campo per battere la destra”. Così Angelo Bonelli, leader di Europa Verde.

D’Altro canto Mara Carfagna commenta da Facebook: “A testa alta per costruire una nuova casa per i liberali e i moderati, per i riformatori autentici, capaci di fare e non solo di promettere! Azione ha scelto di correre senza alleanze a sinistra. É una scelta difficile: dovremo batterci con un sistema elettorale fatto apposta per favorire gli estremismi. Ma é una scelta leale con gli elettori e giusta per i tanti italiani che chiedono coraggio e trasparenza. Saranno loro i nostri alleati, e sono certa che ogni giovane preoccupato per il suo futuro, ogni anziano che teme per la sua pensione, ogni imprenditore che guarda alla salute della sua azienda, tra poco si dirà: perché dovrei votare per chi da anni vende progetti irrealizzabili? Perché non scegliere chi vuol dare continuità al miglior governo dell’ultimo decennio, quello di Mario Draghi? Perché non scegliere Azione?”. Lo scrive su Facebook Mara Carfagna, ministro per il Sud e la Coesione territoriale.

“Grazie al coraggio di Carlo Calenda da oggi l’Italia, tra la sinistra di Fratoianni e la destra filo Orbàn, avrà una proposta popolare, liberale e riformista, che guarda al metodo Draghi e mette il bene del Paese prima di qualsiasi calcolo elettorale. Forza Carlo, avanti insieme”. Lo scrive su Twitter Mariastella Gelmini, ministro per gli Affari regionali e le Autonomie.

Ironico il commento di Giorgia Meloni: “Nuovo colpo di scena nella telenovela del centrosinistra. Calenda ci ha ripensato e non si sposa più con Letta, forse scappa con Renzi”. Lo scrive sui social Giorgia Meloni, presidente di Fratelli d’Italia. “Letta mollato sull’altare pensa ora al suo vecchio amore, mai dimenticato, Conte. Il gran finale di stagione tra 7 giorni, quando scadrà il termine per la presentazione delle alleanze. Nel frattempo, nel mondo reale famiglie e imprese lottano contro crisi economica e caro vita”, conclude.

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Laureata in Filosofia, classe 1990, è appassionata di politica e tecnologia. È innamorata di Napoli di cui cerca di raccontare le mille sfaccettature, raccontando le storie delle persone, cercando di rimanere distante dagli stereotipi.