Il cantante napoletano sodale dell'ex premier
Mariano Apicella difende Berlusconi: “Gelmini, Brunetta e Carfagna hanno sputato nel piatto in cui hanno mangiato”
Mariano Apicella manca da Napoli da qualche anno. Lo chansonnier partenopeo sodale e fedelissimo dell’ex Presidente del Consiglio e fondatore e leader di Forza Italia Silvio Berlusconi è a Villa Certosa, in Sardegna, residenza dell’ex premier impegnato a Roma con l’inizio della campagna elettorale che culminerà nel voto delle politiche del prossimo 25 settembre. “Mariano Apicella è sempre uguale, sta sempre allo stesso posto, lavora sempre per Berlusconi e tutto è uguale a prima”.
Il cantante ha rilasciato un’intervista a Il Corriere della Sera. È in uscita con un nuovo disco, che sarà diffuso a settembre, che consisterà in un lavoro di cover. Recentemente ha fatto alcune puntate di Striscia la Notizia e se non c’era al non-matrimonio tra Berlusconi e la fidanzata Marta Fascina è stata tutta colpa del covid: era in isolamento. Apicella aspetta con la sua chitarra il Cavaliere ché “ad agosto ci saranno sicuramente una decina di giorni di relax e allora interverrò io con la chitarra”.
Il cantante assicura che Berlusconi (che ha già lanciato la promessa di alzare almeno fino a mille euro tutte le pensioni e di piantare un milione di alberi) è “in grandissima forma, anche perché senza di lui il centrodestra non esisterebbe”. E pazienza per chi ha lasciato il partito, cui indirizza una bordata senza mezzi termini: i ministri Renato Brunetta, Mariastella Gelmini e Mara Carfagna per esempio. “Ognuno fa le scelte che vuole, però sputare nel piatto dove hai mangiato non è una bella cosa”.
Qualche tempo fa Apicella era stato visto a una convention della Lega con la maglietta del Segretario Matteo Salvini: “Ma ero lì perché seguivo Enrico Lucci di Striscia e, se non era per lavoro, non ci sarei andato, anche perché ero e resto di Forza Italia. Poi tutto il rispetto per Salvini, è una persona che stimo molto, anche perché quando l’anno scorso è stato in Sardegna a casa del presidente abbiamo intonato insieme un sacco di canzoni dei suoi cantautori preferiti”. Ovvero “De Andrè, Guccini, Vecchioni, Dalla. Ma la canzone che preferisce è Don Raffaè, la conosce a memoria”.
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