È una morte avvolta ancora da molti misteri quella di Massimo Bochicchio, il broker di origini casertane a cui tanti Vip avevano affidato i loro soldi da investire, compresi molti nomi del mondo del calcio come gli allenatori Marcello Lippi e Antonio Conte, o il calciatore Stephan El Sharaawy.

Bochicchio è morto domenica sulla via Salaria, schiantandosi in moto contro un muro perimetrale dell’aeroporto. Il mezzo, una Bmw, ha preso fuoco subito dopo l’impatto e il corpo del broker ne è uscito carbonizzato.

Per questo per l’identificazione è servito l’esame del Dna: il fratello non ha potuto riconoscere il corpo per le condizioni del cadavere, ma i risultati arrivati oggi hanno confermato che il cadavere è quello del broker originario di Capua.

Ma sulla corrispondenza con Bochicchio, nonostante alcune ‘teorie del complotto’, non vi erano dubbi: gli agenti della Polizia municipale intervenuti avevano rintracciato il braccialetto elettronico addosso alla vittima.

Il processo per truffa

Bochicchio lunedì, il giorno successivo all’incidente, era atteso alla terza udienza del processo a suo carico. Il broker, definito dai giornali il “Madoff dell’Aniene“, era stato denunciato da 34 clienti con l’accusa di averli truffato: l’ipotesi è che nel tempo sia riuscito a sottrarre loro circa 70 milioni di euro.

Per questo si trovava ai domiciliari dal 26 novembre scorso, con uno speciale permesso che gli permetteva di raggiungere il proprio medico curante per monitorare il diabete avanzato dal quale era afflitto.

L’indagine per istigazione al suicidio

Come scrive oggi il Corriere della Sera, il pm Andrea Cusani ha aperto un fascicolo per istigazione al suicidio, una prima ipotesi di reato indispensabile per poter effettuare le verifiche, conferendo l’incarico ai periti.

Sessanta giorni a disposizione dunque per sciogliere tutti i dubbi, in particolare l’esame dell’attrezzatura informatica sequestrata domenica nell’abitazione di Bochicchio. L’obiettivo è capire se nel pc e negli smartphone vi fossero messaggi o comunicazioni importanti per l’indagine.

I medici legali incaricati di effettuare l’autopsia dovranno invece verificare la possibilità di un eventuale malore mentre il broker era sulla moto.

I soldi alle vittime

Altro mistero riguarda il risarcimento nei confronti delle sue vittime. Tramite il suo avvocato difensore, Gianluca Tognozzi, Bochicchio aveva assicurato che sarebbero state risarcite quasi interamente, fino al 90% per di quanto versato.

Ma in un documento depositato in udienza ieri da Cesare Placanica, avvocato che assiste molte delle persone offese, questa versione viene clamorosamente smentita. Nella società Interactive Reunion Uk ltd che, teoricamente, avrebbe dovuto veicolare i risarcimenti, non ci sarebbero i fondi necessari. Tesi questa respinta da Tognozzi.

Avatar photo

Romano di nascita ma trapiantato da sempre a Caserta, classe 1989. Appassionato di politica, sport e tecnologia