Da due settimane Massimo Giletti vive sotto scorta dei carabinieri. A darne notizia è il sito Antimafia Duemila. Il conduttore durante una delle puntate di “Non è l’Arena” su La7 andate in onda durante il lockdown aveva fatto i nomi di una serie di detenuti usciti dal carcere per le disposizioni legate all’emergenza coronavirus. Il boss Filippo Graviano, intercettato in carcere aveva usato parole dure contro Giletti e il giudice Di Matteo.

Per Giletti è stata disposta la scorta in particolare per quanto accaduto nella puntata del 10 maggio. Durante la trasmissione il conduttore lesse i nomi dei detenuti usciti di prigione per decreto emergenziale. Si tratta di circa 300 persone a cui fu data una misura alternativa per permettere il distanziamento sociale nelle carceri.

Al conduttore è arrivata la solidarietà del ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede. “Massimo Giletti sotto scorta è un pessimo segnale”, commenta invece su Twitter il direttore di La7, Andrea Salerno. “Continuare ad andare in onda con il proprio lavoro è la migliore risposta”, conclude. L’attuazione del provvedimento di tutela del giornalista è stato affidato ai carabinieri.

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