Non sarà un Napolitano-bis, come quando l’ex presidente della Repubblica, dato lo stallo emerso alle elezioni politiche del 2013, concesse la sua disponibilità alla rielezione al Quirinale venendo confermato con 738 voti su 997 votanti dei 1007 aventi diritto, primo presidente nella storia repubblicana a essere eletto per un secondo mandato.

Sergio Mattarella questa mattina, rispondendo alle domande di alcuni bambini in una scuola primaria di Roma, l’Istituto Comprensivo Fiume Giallo-Scuola Primaria Geronimo Stilton, ha messo in chiaro quale sarà il suo futuro. “Tra otto mesi il mio incarico termina, come sapete l’incarico di presidente della Repubblica dura sette anni: io sono vecchio, tra qualche mese potrò riposarmi”, ha precisato l’inquilino del Quirinale.

Parole, quelle del presidente della Repubblica, che sembrano sgomberare il campo da un suo possibile secondo mandato al Quirinale come invece accaduto al suo predecessore Napolitano, riaccendendo anche il toto-nomi sul suo successore.

Le parole di Mattarella vanno lette nel quadro politico in cui il segretario della Lega Matteo Salvini, pochi giorni fa, aveva lanciato l’ipotesi di ‘spostare’ da Palazzo Chigi al Quirinale l’attuale premier Mario Draghi. “Se il premier Mario Draghi si presenterà come candidato presidente della Repubblica lo sosterremo convintamente”, aveva precisato il leader del Carroccio.

Nelle considerazioni sul prossimo inquilino del Quirinale vanno fatti i conti con due fattori chiave: il semestre bianco e i numeri in Parlamento. Il semestre bianco, il momento dal quale non sarà più possibile per il Capo dello Stato sciogliere le camere, inizia il 3 agosto.

Quanto ai numeri in Parlamento, col governo Draghi è svanito il ‘sogno’ di Partito Democratico e Movimento 5 Stelle, l’ex maggioranza del Conte 2, di poter eleggere il nuovo Capo dello Stato, o meglio di non farlo eleggere ai partiti del centrodestra. Con l’attuale rappresentazione delle forze in campo alla Camera e al Senato, serviranno larghe intese come quelle attualmente nella maggioranza a sostegno di Draghi per eleggere un Presidente con i due terzi dell’assemblea, col nome dell’ex numero della Bce che potrebbe essere quello più spendibili, anche all’estero, per il Quirinale.

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Romano di nascita ma trapiantato da sempre a Caserta, classe 1989. Appassionato di politica, sport e tecnologia