“Parliamo di Luciano Spalletti e del miracolo del Napoli che secondo me è un bellissimo segnale per l’Italia”. Così Matteo Renzi, direttore editoriale del nuovo Riformista che da domani, mercoledì 3 maggio, uscirà in edicola. L’ex premier presenta a “Cinque Minuti“, condotta da Bruno Vespa e in onda su Rai 1, la nuova fase del quotidiano diretto fino a qualche giorno fa da Piero Sansonetti (il nuovo direttore responsabile sarà Andrea Ruggieri). Una lunga intervista, fatta dallo stesso Renzi, all’attuale allenatore del Napoli che tra pochi giorni festeggerà il suo terzo scudetto della storia. Una intervista “con alcune curiosità che nessuno sa: come Spalletti e il Napoli hanno vissuto gli ultimi giorni. Pensi che Spalletti si è comprato un materasso e dorme al centro sportivo di Castel Volturno” spiega Renzi.

Riformista che ripartirà dal garantismo: “Oggi sappiamo che la trattativa tra Stato e Mafia, su cui sono state scritte molte menzogne, non c’è mai stata. E allora – sottolinea Renzi – noi immaginiamo un discorso – che non farà mai nessuno – di scuse a Giorgio Napolitano. In Parlamento c’è un senatore che si chiama Scarpinato e che è  stato uno dei protagonisti della vicenda della trattativa ed è stato eletto ‘casualmente’ dai Cinque Stelle: noi immaginiamo nel pezzo di domani che lui chieda scusa a Napolitano. Secondo me non lo farà”.

“Con Il Riformista non vogliamo fare un gazzettino di parte. Vogliamo affrontare dei temi. Ad esempio, quando la Meloni dice “ho abbassato le tasse”. É vero o no? Sì. Quando dice “ho abbassato le tasse più di tutti nell’ultimo decennio”, è vero o no? Falso”. “Non andiamo – prosegue – sulle posizioni tipiche: la destra dice “Flat tax”, falso. Non la faranno mai. La sinistra dice “patrimoniale”: speriamo non la facciano. Nel mezzo c’è un area riformista, di persone di buon senso, che dice “iniziamo ad abbassare quello che si può abbassare”. Questo vale per le tasse, per l’ambiente. Il riformista è lo spazio di quelle persone che dicono facciamo quello che si può fare senza troppi voli pindarici”.

Riformista – precisa – che non sarà organo di Italia Viva. Penso che nel primo numero non ci sia la parola ‘Italia Viva’, però ci sono riflessioni sulle tasse, riflessioni pro e contro su un argomento. Sarà un luogo di dibattito. Ci sarà tutte le volte un confronto tra uno a favore e uno contro: in questo caso è la ricandidatura di Biden. Oggi ero in Parlamento e ho chiesto alla Camusso di fare un pezzo contro il Jobs Act e Nannicini lo farà a favore. In sintesi, sarà un luogo di dibattito, contro la cancel culture”.

Tornando alla rottura con Carlo Calenda, chiarisce: “Falso che non ci salutiamo, ma il punto è un altro: se si guardano le dichiarazioni di Calenda sulla mia direzione del Riformista erano tutte entusiaste all’inizio, poi ha cambiato posizione”. Infine un passaggio sulle elezioni Europee in programma nella primavera del 2024: “Per quello che riguarda Italia Viva, sulle realtà locali decideremo di volta in volta sulla base dei candidati. Alle Europee andiamo da soli a testa alta, perché la destra della Meloni e la sinistra di Schlein-Conte non vanno da nessuna parte. C’è uno spazio di Renew Europe che può portare a fare almeno al dieci per cento alle Europee, una sorta di centro riformista”.

Redazione

Autore