Mattia Maestri, il cosiddetto ‘paziente uno’, ovvero il primo a cui fu diagnosticato l’infezione da Coronavirus in Italia, era stato indagato per epidemia colposa dalla Procura di Lodi. La notizia dell’inchiesta a suo carico è emersa soltanto oggi, dopo che su richiesta della stessa Procura il gip ha archiviato l’accusa.

Le indagini nei confronti di Maestri erano state avviate un anno e mezzo fa: il sospetto degli inquirenti era che l’uomo, manager di azienda di 38 anni, non fosse stato ‘sincero’ con i medici dell’ospedale di Codogno riferendo dei suoi contatti pre-infezione.

Ma dopo un anno e mezzo la stessa procura ha riconosciuto che il 38enne non ha violato alcuna norma e quindi commesso alcun reato: da quindi dunque la richiesta di archiviazione poi accolta dal giudice per le indagini preliminari.

Maestri si era presentato in ospedale il 18 febbraio del 2020: al pronto soccorso gli viene diagnosticata una leggera polmonite curabile a casa. Il 38enne ha un forte peggioramento e in due giorni, nella notte tra 19 e 20, ritorna all’ospedale, questa volta ricoverato in terapia intensiva, dove ci rimane per due settimane.

L’intuizione sul Covid-19 arriva dalle anestesiste Annalisa Malara e Laura Ricevuti, di turno nel reparto di terapia intensiva dell’ospedale, che lo sottopongono al tampone nonostante i protocolli del Ministero della Salute non lo prevedessero al tempo, risultando poi positivo. Una scelta fatta anche dopo che la moglie di Maestri aveva rivelato che Mattia aveva cenato con un amico che era stato in Cina, poi risultato negativo al virus.

In condizioni gravissime tra il 21 e 22 febbraio il 38enne viene trasferito in terapia intensiva al Policlinico San Matteo di Pavia e resta 18 giorni intubato prima di uscire dalla terapia intensiva e il 21 marzo successivo dall’ospedale, in tempo per vedere nascere la figlia Giulia.

Oggi Maestri è tornato alla vita di sempre, ma la pandemia gli ha strappato il padre Moreno, morto di Covid nel giorno della festa del papà, il 19 marzo.

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Napoletano, classe 1987, laureato in Lettere: vive di politica e basket.