La Meloni innesca la sua ormai palese e rituale propaganda proponendo la realizzazione di inutili centri per i migranti in Albania e c’è chi riesce a fare ancora peggio, il Pd con la proposta di cacciare il Premier albanese Rama dal Partito Socialista Europeo, reo di aver offerto una mano all’Italia per la gestione dei migranti. Lo fa un Paese povero, senza alcun vincolo di solidarietà, quello che dovrebbe caratterizzare i rapporti tra i Paesi appartenenti all’Ue, sempre più intrisi di egoismi e sovranismi. Posso affermare, senza timore di essere tacciato di razzismo, che non si tratta né di organizzare una deportazione, né di un’intesa priva di umanità. La soluzione dei centri realizzati in Albania, gestiti dalle forze dell’ordine e dal personale sanitario italiano, sarebbe di gran lunga preferibile alla permanenza dei migranti nei cosiddetti “lager” libici e tunisini. Tuttavia, tanto l’iniziativa della Meloni e di Rama non è disumana, quanto è inutile.

Premesso, infatti, che la confusione regna sovrana, come spesso accade con le proposte di questo Governo, c’è una distanza siderale tra la proposta lanciata a favore di telecamere in prima istanza e ciò che, con infinite correzioni, effettivamente accadrà. Non si è ancora capito se la permanenza massima prevista per i migranti in questi centri sia di 28 giorni, solo il tempo di verificare se accogliere o meno la domanda d’asilo, come dice Piantedosi, o 18 mesi, come un Cpr, come affermato dal sottosegretario Fazzolari, ma dall’altro lato si è compreso benissimo che qualunque sia l’esito della richiesta d’asilo, tutti i migranti che transiteranno in Albania torneranno in Italia. Infatti la questione che resta irrisolta: Albania o no, è quella dei rimpatri. Se su 145.000 immigrati, sbarcati nel nostro Paese quest’anno, siamo riusciti a rimpatriarne appena 4.000, senza accordi sui rimpatri, con i Paesi di partenza, non ci sarà alcuna Albania che potrà risolvere il problema.

Tutti torneranno liberi in Italia, sia quelli che hanno diritto a starci sia quelli che ci stanno illegalmente. Così come accadrà per i migranti che saranno “detenuti” nei 20 nuovi Cpr che verranno realizzati in Italia: veri e propri centri di detenzione amministrativa, destinati al rilascio di persone incattivite perché tenute per 18 mesi a ciondolare, senza fare un tubo, senza imparare la lingua o un mestiere. Spenderemo 100 milioni per realizzare i centri in Albania e 100 milioni per realizzare i centri in Italia, senza risolvere lo straccio di un problema, anzi faremo ciò che la destra ha sempre detto che non andava fatto: trasformare l’Italia nel campo profughi d’Europa, con l’Albania che, con grande spirito solidaristico, condividerà con noi questo triste destino.