Ambrogio
Milano cerca casa, la strada per avere più affitti a prezzi sostenibili
Di questi giorni ci si sarebbe aspettati di leggere su questa pagina parole in tema di sicurezza, con un pezzo di Milano infiammato da una grave tensione sociale. Oppure, per il medesimo motivo, leggere di integrazione, o di periferie. Bene è proprio di questi temi che trattiamo, ma considerandone uno che sta alla radice di tutto, nella logica della costruzione e dell’amministrazione di una metropoli.
Una settimana fa, facendo una raccolta di idee libdem per Milano, Carlo Cottarelli ci propose una riflessione apparentemente paradossale, sostenendo che per avere più alloggi e soprattutto più alloggi a prezzi sostenibili, per assurdo sarebbe necessario diminuire la quota percentuale obbligatoria prevista per questi ultimi. Il risultato sarebbe un aumento dell’offerta totale. Ecco, in questa nostra piccola, ma testarda missione di promuovere un approccio riformista, cioè concreto e “politicamente laico” ad ogni cosa che riguardi il futuro di Milano, siamo convinti che quello della casa sia uno dei temi critici principali.
Ci è piaciuto tanto vedere Milano rifiorire negli ultimi vent’anni, riprendere il suo naturale volto di grande metropoli europea, visionaria, innovativa. Ma ci piace meno, oggi, vedere che non si sia compreso che è iniziata un’epoca metropolitana che dipende dalla classe media e dall’ingresso in questa dalle fasce più basse. Ci fa schifo chi soffia sul fuoco del disagio per infiammare una politica già troppo polarizzata e propagandistica , ma il futuro di Milano (anzi, già il presente…) è fatto da studenti, lavoratori , giovani coppie, professionisti, dalle seconde e terze generazioni di immigrati: le categorie più colpite dalla crisi abitativa. In passato Milano seppe far crescere quartieri civili, servizi, collegamenti a misura dell’economia, del lavoro, degli ingressi. Siamo certi che sappia farlo ancora.
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