L’ultima mini-casa di lusso meneghina viene mostrata nel corso del programma Zona Bianca. È l’ennesima follia di una Milano che tocca il fondo giocando al rialzo sul prezzo degli affitti. Una speculazione che colpisce studenti e lavoratori a tempo determinato in primis, ma che si ripercuote sulle famiglie e sulla difficoltà di trasferirsi. Chi propone l’abitazione in affitto la mostra nel corso del programma di Rete 4: si tratta di una stanza di 19 metri quadri (con bidet). Nei pensili della cucina di 2 metri e venti c’è lo scaldabagno, mini lavatrice e mini lavastoviglie e anche macchina del caffè. C’è un piccolo tavolo allestito per due persone, una finestra con vista sulle case d’epoca di milano, un divano a due posti che diventa anche letto, due armadi e un bagno senza finestra con mini-sanitari e box doccia.

Milano, l’affitto di 19 metri quadri a 850€ al mese

La casa viene messa in affitto a 850€ al mese: “È anche un buon prezzo per il posto dove siamo, siamo molto vicini all’università Cattolica e questa zona è destinata agli studenti o ai giovani ricercatori”. C’è chi nel corso della trasmissione la considera “un’opportunità per la posizione”, chi invece ne evidenzia il dramma claustrofobico ed economico.

Milano, il dramma del caro casa

Come ribadito dal Riformista nelle pagine di Ambrogio nelle scorse settimane, quelli dei salari e della casa sono i due temi sui quali si gioca in modo ormai evidentissimo e ineludibile il futuro della città e la sua capacità di restare motore del paese e modello di sviluppo. Sono i due temi sui quali si gioca in buona parte la credibilità dell’amministrazione in carica e si giocherà la partita politica per quella a venire, ma anche la capacità delle categorie e delle rappresentanze sociali di saper pensare e lavorare in prospettiva, fuori da ogni schema ideologico e di “identità politica”. Una classifica attribuisce a Milano il 101esimo posto per canoni medi di locazione e per mensilità di stipendio per comprare casa, ormai si affittano stanze e solai al prezzo di appartamenti. Il futuro di Milano (anzi, già il presente…) è fatto da studenti, lavoratori , giovani coppie, professionisti, dalle seconde e terze generazioni di immigrati: le categorie più colpite dalla crisi abitativa. In passato Milano seppe far crescere quartieri civili, servizi, collegamenti a misura dell’economia, del lavoro, degli ingressi. E non per nulla la sveglia viene dalle reti intellettuali, formate da associazionismo, università e professioni: è in esse che Milano trova da sempre la sostanza del suo essere laboratorio di idee.

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