Ambrogio
Università a Milano: più iscritti, ma dall’Erasmus si fugge. Il caro-vita spaventa gli studenti stranieri
I dati sulle immatricolazioni universitarie per l’anno accademico 2024/2025, condivisi il mese scorso, svelano una Milano sempre più attraente, soprattutto per gli studenti e le studentesse internazionali, che crescono del 7% rispetto allo scorso anno.
Infatti, dopo una battuta d’arresto del trend di crescita, quest’anno gli atenei milanesi registrano nuovamente un incremento importante di nuovi iscritti, nonostante i noti problemi legati al caro affitti e la forte crescita della concorrenza delle università telematiche (in Italia oggi, su circa due milioni di iscritti all’università, uno su dieci è iscritto a queste ultime). E la bella notizia è che nella città meneghina la crescita è diffusa: nelle università definite “generaliste”, in quelle specializzate, nei nuovi poli di medicina e in generale sia nelle pubbliche che nelle private. Un importante segnale per il posizionamento internazionale della nostra città e delle sue realtà accademiche, in un momento storico in cui le università più rinomate e prestigiose degli Stati Uniti stanno registrando dei cali significativi a beneficio delle università del Sud.
Il trend Erasmus
Questa tendenza è sostenuta da diversi fattori, oltre alla vivacità culturale della nostra città, che vedono decisamente protagoniste le stesse università milanesi: la loro crescente reputazione internazionale, l’ampia offerta di corsi in lingua inglese e una offerta formativa ricca, aggiornata e allineata alle reali richieste del mercato del lavoro. Ma se da un lato gli atenei milanesi continuano a scalare le classifiche dei ranking più importanti del mondo e le aziende milanesi continuano a offrire opportunità professionali attrattive per i giovani nei più vari ambiti, la città di Milano non sembra avere colto fino in fondo il potenziale in ballo: se a inizio degli anni 2000, infatti, Milano risultava nella top 10 delle migliori città del mondo per il Programma Erasmus, per il 2024 è addirittura uscita dalla classifica delle prime 50. A incidere negativamente in questo senso sono sicuramente i trend negativi legati al costo della vita e degli affitti, ma anche i problemi della sicurezza e del sistema della mobilità: spunti di riflessione imprescindibili se si vuole davvero puntare a valorizzare Milano come luogo chiave per il capitale umano del presente e del futuro.
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