Una manipolazione totale della realtà
La piazza di Conte che invece di attaccare il “pacifista” (e bombarolo) Putin se la prende con il riarmo Ue: la manifestazione fake…

Il 5 aprile, in diretta televisiva, abbiamo assistito a una delle più stravaganti manifestazioni della realtà messa in atto da molti anni a questa parte. La prima manipolazione, in effetti la più moderata, è avvenuta sul terreno dei numeri: alcune migliaia di partecipanti sono diventati i fatidici centomila. Ma questo, tutto sommato, è un aspetto relativamente secondario della vicenda.
L’aspetto più clamoroso è quello politico. Orbene, dal 24 febbraio 2022 è sceso in campo un personaggio dal nome Putin il quale, divenuto dittatore della Russia, essendo stato indotto in errore proprio dai suoi Servizi, ha aggredito l’Ucraina sicuro di impadronirsene con un blitz di due-tre giorni. Al contrario, Zelensky ha rifiutato l’aereo gentilmente offertogli da Biden per rifugiarsi in Polonia e da allora ha guidato una resistenza esplosa dal basso perché gli ucraini, e anche larga parte di essi che sono russofoni, non hanno dimenticato la carestia, organizzata da Stalin, che costò a quel popolo circa tre milioni di morti e non vogliono quindi tornare sotto le grinfie dei russi.
La cronaca di una invasione
A sostegno di quella resistenza, con molta parsimonia, sono intervenuti gli Usa di Biden e alcune nazioni europee che però si sono mosse non volendo, come ha detto a suo tempo Macron, umiliare Putin e quindi richiedendo in effetti agli ucraini di battersi con una mano sola non potendo, fino a poco tempo fa, neanche contrattaccare sul terreno russo da cui pure provenivano larga parte degli attacchi con droni, missili e bombardieri. Più recentemente la situazione si è ulteriormente complicata con l’avvento di Trump a presidente degli Stati Uniti e con la sua dichiarata volontà di raggiungere la pace ad ogni costo anche con l’umiliazione dell’Ucraina.
Ma ora l’Ucraina è una vicenda europea perché molti sono convinti che qualora Putin sfondasse non si fermerebbe lì ma i passi successivi riguarderebbero la Moldavia, la Polonia e i Paesi baltici con il rischio di una terribile alternativa: o l’affermazione di una egemonia militare della Russia su larga parte dell’Europa o lo scoppio della terza guerra mondiale. Di fronte ai rischi per l’Ucraina, costituiti dall’ambiguità della nuova linea americana, von der Leyen e alcuni Stati volenterosi come la Germania, la Francia e la Gran Bretagna si sono posti il problema di un riarmo delle singole nazioni europee in vista della costruzione di un esercito comune allo scopo di difendersi da una aggressività russa tuttora in campo come dimostrano i bombardamenti che anche in questi giorni continuano contro l’Ucraina. Ebbene, in una situazione di questo tipo, la convocazione a Roma di una grande manifestazione pacifista avrebbe dovuto avere un obiettivo assai preciso: la pregiudiziale richiesta alla Russia di Putin di interrompere immediatamente i bombardamenti con la conseguente esortazione all’Unione europea che qualora la Russia avesse seguito questo invito anche il futuro riarmo europeo sarebbe risultato superato.
La realtà russa di Conte e Salvini
Invece la manifestazione reale che si è svolta a Roma ha avuto un andamento assolutamente rovesciato: tutto l’attacco polemico è stato concentrato sul futuro riarmo dell’Europa e neanche una parola è stata detta nei confronti di Putin che ha continuato a bombardare proprio mentre si svolgeva la manifestazione pacifista. A onor del vero le cose non si sono fermate qui perché su un versante politico, diverso da quello che ha caratterizzato la manifestazione convocata da Conte con la convergenza di quasi tutti i movimenti di sinistra, Salvini ha polemizzato con von der Leyen e con l’Ue sull’ipotesi di riarmo contrapponendo ad essa l’impegno per la pace messo in atto non solo da Trump ma anche dallo stesso Putin, forse fra un bombardamento e l’altro.
Putin pacifista (mentre bombarda)
In sostanza la manifestazione pacifista si è fondata su una incredibile fake news e su una manipolazione totale della realtà. Il risultato di questa operazione è stato quello assolutamente straordinario e paradossale di tramutare Putin mentre bombarda in un pacifista che prepara la pace mentre l’Unione europea, che prepara la sua difesa dalle aggressioni presenti e future, appare come guidata da un gruppo di guerrafondai e di bellicisti. Già nel passato si disse che i missili venivano collocati a Est e i pacifisti si muovevano a Ovest ma in questa occasione la mistificazione ha raggiunto un livello massimo anche perché non abbiamo letto sui grandi giornali una riflessione critica, obiettiva su questa incredibile contraddizione.
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