La guerra in Medio Oriente si allarga e vede scendere in campo ufficialmente anche Usa e Gran Bretagna. Nella tarda serata dell’11 gennaio e nelle prime ore del 12 gennaio sono stati lanciati attacchi contro le postazioni Houthi in Yemen dopo che i miliziani sciiti, guidati dall’Iran, hanno aggredito per settimane le navi commerciali nel Mar Rosso e nei giorni scorsi, così come sottolineato dal ministro della Difesa britannica, Grant Shapps, hanno effettuato l’attacco più grande da novembre (sventato da Usa e Gran Bretagna): 18 droni, due missili da crociera antinave e un missile balistico antinave diretti verso l’area meridionale del Mar Rosso.

Attacco in Yemen: coinvolti anche altri Paesi

All’operazione, fanno sapere i media statunitensi, saranno presto coinvolte altre nazioni tra cui Paesi Bassi, Australia, Canada e Bahrein, che dovrebbero fornire logistica, intelligence e altro supporto. Gli attacchi, ha riferito un dirigente Usa alla Cnn, sono stati condotti in particolare con aerei da combattimento e missili Tomahawk. Oltre una dozzina di obiettivi Houthi sono stati colpiti da missili lanciati da cielo, terra e mare (con il sottomarino Uss Florida) e sono stati scelti per indebolire la capacità degli Houthi di attaccare le navi nel Mar Rosso. Tra gli obiettivi colpiti sistemi radar, depositi e siti di lancio di droni, missili balistici e missili da crociera.

Gli attacchi hanno interessato la capitale Sana’a e varie altre città, Hodeidah, Saada, Dhamar, Taiz, Zabid. Gli Stati Uniti e i loro alleati puntano a “ripristinare la stabilità nel Mar Rosso”. È quanto viene sottolineato in una nota stampa congiunta. “Il nostro obiettivo resta quello di allentare le tensioni e ripristinare la stabilità nel Mar Rosso”, spiega la dichiarazione che coinvolge Stati Uniti, Australia, Bahrein, Canada, Danimarca, Germania, Paesi Bassi, Nuova Zelanda, Corea del Sud e Regno Unito.

Attacco Yemen, Houthi: “Non ci fermeremo”

Immediata la reazione dei miliziani. Gli Houthi “continueranno a prendere di mira le navi legate a Israele nel Mar Rosso”. A dirlo è un portavoce dei ribelli sciiti. “Affermiamo che non c’è assolutamente alcuna giustificazione per questa aggressione contro lo Yemen, poiché non c’era alcuna minaccia alla navigazione internazionale nel Mar Rosso e nel Mar Arabico, e gli attacchi hanno colpito e continueranno a colpire le navi israeliane o quelle dirette ai porti della Palestina occupata”, scrive Mohammed Abdulsalam su “X”.

“Il nostro Paese è stato sottoposto ad una massiccia aggressione da parte di navi, sottomarini e aerei da guerra”, ha detto il viceministro degli Esteri dei ribelli houti, Hussein Al-Ezzi: “L’America e la Gran Bretagna devono prepararsi a pagare un prezzo pesante e a sopportare tutte le terribili conseguenze di questa palese aggressione”.

Soddisfazione invece per Joe Biden, secondo cui le forze statunitensi e britanniche, appoggiate da Australia, Bahrein, Canada e Paesi Bassi, hanno attaccato “con successo” obiettivi dei ribelli Houthi. Il presidente ribadisce che gli attacchi sono la risposta alle azioni contro le navi commerciali in transito nel mar Rosso. E assicura che non esiterà a prendere nuove decisioni di questo tipo perché gli Stati Uniti e i loro alleati “non tollereranno” attacchi da parte degli Houthi.

Attacco in Yemen: Iran e Arabia Saudita condannano offensiva

Il portavoce del ministero degli Esteri iraniano, Nasser Kanaani, afferma che l’Iran “condanna fermamente” gli attacchi aerei statunitensi e britannici nelle aree dello Yemen controllate dagli Houthi, riferisce Nournews citata dal Times of Israel. “La consideriamo una chiara violazione della sovranità e dell’integrità territoriale dello Yemen, nonchè una violazione delle leggi, dei regolamenti e dei diritti internazionali”, aggiunge Kanaani.

L’Arabia Saudita sta seguendo gli attacchi aerei statunitensi e britannici sul vicino Yemen con “grande preoccupazione”. È quanto fa sapere il ministero degli Esteri di Riad. “Il Regno dell’Arabia Saudita segue con grande preoccupazione le operazioni militari che si svolgono nella regione del Mar Rosso e gli attacchi aerei su una serie di siti nella Repubblica dello Yemen”, si legge in una nota che invita “all’autocontrollo” e ad “evitare un’escalation”.

Redazione

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