Lutto nel mondo artistico. E’ morto all’età di 71 anni lo storico dell’arte Philippe Daverio. A renderlo noto è stata la regista teatrale e direttrice del Teatro Parenti di Milano Andree Ruth Shammah. Docente e saggista, ex assessore alla Cultura del Comune di Milano, Daverio è venuto a mancare questa notte all’istituto dei Tumori di Milano. Shammah ha dichiarato la scomparsa dello storico dell’arte all’Ansa: “Mi ha scritto suo fratello stamattina per dirmi che Philippe è mancato stanotte”.

LA CARRIERA –Nasco nel 1958, una storia complessa: studio alla scuola francese, in Alsazia, e poi alla Scuola della comunità europea di Varese. Mio nonno aveva servito il kaiser, ma era francese: sono un Lumbard cosmopolita”. Così amava definirsi Philippe Daverio,  che amava raccontare l’arte al pubblico con leggerezza ed ironia. La sua carriera sboccia nel fiore dei suoi anni. Nel 1975 ha aperto la galleria che portava il suo nome ‘Galleria Philippe Daverio’, in via Monte Napoleone a Milano, dove si occupava prevalentemente di movimenti d’avanguardia della prima metà del Novecento. Nel 1986 sbarca anche oltreoceano, dove viene aperta a New York la ‘Philippe Daverio Gallery’ rivolta all’arte del XX secolo.

Come gallerista ed editore ha allestito molte mostre, e pubblicato una cinquantina di titoli. È stato, dal 1993 al 1997, nella giunta Formentini del comune di Milano dove ricopriva l’incarico di assessore con le deleghe alla Cultura, al Tempo Libero, all’Educazione e alle Relazioni Internazionali. Famoso anche nel mondo televisivo, nel 1999 è stato inviato speciale della trasmissione Art’è sulla rete Rai e nel 2000 è stato autore e conduttore del programma Art.tù. Celebre negli anni 2000 è stata la sua conduzione alla serie Passepartout, programma d’arte e cultura. Ha collaborato con riviste e quotidiani,  tra cui il periodico Art e Dossier di cui era direttore. Tantissimi i commenti di cordoglio da tutto il mondo dello spettacolo e del pubblico che ha amato il suo modo di raccontare il mondo dell’arte.