La richiesta alla Difesa per mantenere i collegamenti Internet
Musk, possibile ‘vendetta’ contro l’Ucraina dopo il piano di pace bocciato: soldi dal Pentagono o addio Starlink per Kiev
A voler essere ‘cattivi’, volendo fare del ‘retropensiero’, si potrebbe immaginare una vendetta. Elon Musk ha annunciato infatti che non è più in grado di sostenere i costi per fornire la sua tecnologia satellitare Starlink all’Ucraina, cruciale per garantire agli ucraini una rete di comunicazione efficace anche quando i network per i cellulari ed internet sono distrutti nella guerra con i russi.
Musk lo ha messo nero su bianco in una comunicazione inviata al Pentagono, il ministero della Difesa statunitense, a cui ha chiesto un contributo economico per continuare a fornire la sua tecnologia agli ucraini, che da marzo possono contare di antenne e altri dispositivi per collegarsi al sistema: l’imprenditore e CEO di Tesla, l’uomo più ricco del mondo, ha fatto sapere che la sua SpaceX ha speso finora 80 milioni di dollari e che i costi potrebbero superare i 120 milioni entro la fine del 2022 e i 400 milioni nei successivi 12 mesi.
“Non siamo nella posizione di donare altri terminali all’Ucraina o di finanziare i terminali esistenti per un indefinito periodo di tempo”, ha scritto nella lettera rivelata dalla Cnn il direttore di SpaceX per le vendite governative.
Tra i documenti visti da Cnn c’era anche una lettera in cui Valerij Zaluzhnyj, capo delle forze armate ucraine, chiedeva a SpaceX altri 8mila dispositivi per collegarsi a Starlink, rete che attualmente conta circa mille satelliti in orbita.
Il timing adottato da Musk, secondo alcuni commentatori, sarebbe però sospetto. Ad inizio ottobre Musk aveva fatto notizia creando un caso diplomatico internazionale proponendo sul suo seguitissimo account Twitter un suo personale piano di pace per terminare il conflitto in Ucraina.
Una ‘ricetta’ in quattro punti che Musk aveva anche messo al voto dei suoi followers, che comprendeva: “Rifare le elezioni delle regioni annesse sotto la supervisione delle Nazioni Unite. La Russia dovrà andarsene se questa è la volontà del popolo”; “Riconoscere formalmente la Crimea come parte della Russia, come lo è stata dal 1783 (fino all’errore di Krusciov)”; “Assicurazione dell’approvvigionamento idrico in Crimea”; “L’Ucraina rimane neutrale”.
Ukraine-Russia Peace:
– Redo elections of annexed regions under UN supervision. Russia leaves if that is will of the people.
– Crimea formally part of Russia, as it has been since 1783 (until Khrushchev’s mistake).
– Water supply to Crimea assured.
– Ukraine remains neutral.
— Elon Musk (@elonmusk) October 3, 2022
A Musk aveva risposto in prima persona il presidente ucraino Volodymyr Zelensky con un contro-sondaggio: “Quale Musk preferite? Quello che supporta l’Ucraina o quello che supporta la Russia?”. Quindi l’accusa di Mychajlo Podoljak, consigliere del presidente Zelensky, che chiedeva al miliardario americano se “stai cercando di legittimare pseudo-referendum che hanno avuto luogo sotto la minaccia delle armi in condizioni di persecuzione, esecuzioni di massa e tortura”.
© Riproduzione riservata