L'Italia non è né carne né pesce
Zelensky vuole uccidere tutti i russi e c’è chi lo candida al Nobel per la Pace: l’appello del Papa non è a senso unico
Siamo in uno stato di guerra, e non abbiamo la vocazione alla guerra, e non siamo nemmeno pronti ad essere in un’economia di guerra. Quindi rischia di abbattersi su di noi una serie enorme di conseguenze che solo in parte prevediamo. Ma a parte la questione economica o l’impegno bellico italiano questa situazione è un disastro perché le uniche parole serie, severe e razionali sono state dette dal Papa. E ancora una volta si tende a dimenticare che sono state dette e a farle passare sotto silenzio.
Le parole del Santo Padre sono state chiare: la guerra è un errore e un orrore e deve finire. Certo, i giornali di propaganda italiana titolano “Il Papa ha detto: Putin si deve fermare”, è ovvio lo Zar è l’aggressore e questa è stata la sua prima frase. Però ha pure detto che Zelensky deve ragionevolmente avviare un percorso di trattativa, perché non è possibile che il leader ucraino dica ai russi: “Vi uccideremo uomo per uomo”, e c’è pure chi lo candida al Premio Nobel per la Pace. Queste frasi non fanno parte dei nostri valori e della nostra cultura che è diversa da questi intenti bellici, militaristi e sanguinari di Zelensky.
Noi, l’Italia, non siamo né carne né pesce, anche se teniamo la difesa ucraina. Le parole del Papa tengono conto di queste differenze e dicono qualcosa all’umanità, non si può tollerare la prosecuzione della guerra. C’è chi guadagna sul conflitto come alcuni nostri alleati: gli Stati Uniti, la Norvegia, l’Olanda e altri stati hanno già deciso che sui costi dell’energia faranno per conto proprio a cominciare dalla Germania. Noi siamo presi in una trappola e dobbiamo capire che al di là degli interessi italiani, le parole del Papa vanno ben oltre, sono interessi del Mondo, dell’Umanità. L’ipotesi dell’uso di armi atomiche è terrificante per tutti.
Poi ci sarà una fine della guerra, certo, ma può essere la fine della guerra la distruzione dell’Ucraina? No. Può essere la distruzione della Russia? No. Possiamo pensare a un’Europa del futuro senza la Russia? No. È assurdo, perché in quei Paesi vivono migliaia di cristiani, e il Papa guarda a quello, e proprio guardando a quello capisce che non può esserci una cancellazione né dell’Ucraina né della Russia. Chi è insensibile? Chi guarda da oltreoceano, ma noi le parole del Papa le dovremmo valorizzare non tacere come si sta facendo nei giornali di propaganda italiani.
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