La polemica
Musk può spegnere Starlink quando vuole. La provocazione sull’Ucraina e il bando in Lombardia

Cosa succederebbe se l’uomo che ha in mano internet decidesse da un giorno all’altro di spegnerlo? Le parole di Elon Musk, che ieri ha minacciato di staccare la spina del suo sistema di connessione satellitare Starlink in Ucraina, fanno riflettere. Non solo il destino del conflitto provocato dalla Russia, ma anche lo sviluppo della tecnologia del nostro Paese. Domani scadono i termini per presentare le offerte per una gara della Regione Lombardia per la sperimentazione delle connessioni internet via satellite nelle aree remote del perimetro, con 30 potenziali candidati. Un progetto che potrebbe far entrare Starlink per la prima volta nel pubblico, e che inizia a spaventare in ragione a quanto visto ieri su twitter.
La polemica di Musk
Elon Musk ha utilizzato il suo social per rispondere a un utente che proponeva di uscire dalla NATO, sostenendo che gli Stati Uniti non dovrebbero farsi carico della difesa europea. «Dovremmo proprio farlo. Non ha senso che l’America paghi per la sicurezza dell’Europa», ha scritto il magnate. Rivenficando il ruolo cruciale di Starlink nel conflitto ucraino, affermando che senza il suo sistema satellitare Kiev non avrebbe più la capacità di resistere all’invasione russa. «Ho letteralmente sfidato Putin a un duello uno contro uno per l’Ucraina – ha dichiarato – e Starlink è la colonna portante delle forze armate di Kiev. Se lo disattivassi, il fronte crollerebbe».
La reazione
Le sue parole hanno provocato la reazione del ministro degli Esteri polacco, Radosław Sikorski, marito della scrittrice e analista americana Anne Applebaum. Sikorski ha ribattuto che Varsavia finanzia l’uso di Starlink per l’Ucraina: «Al di là dell’aspetto etico di minacciare chi sta subendo un’aggressione, se Musk si dimostrerà un fornitore inaffidabile saremo costretti a trovare alternative». Il confronto è rapidamente degenerato quando il patron di Tesla ha replicato in modo sprezzante: «Stai zitto, ometto. Quello che pagate è solo una piccola parte del costo. E non esiste nulla che possa sostituire Starlink». Nel dibattito è intervenuto anche il senatore statunitense Marco Rubio, che ha smentito le ipotesi di un possibile stop a Starlink per l’Ucraina e ha ribadito il ruolo chiave della tecnologia di Musk nel conflitto. Poco dopo anche Musk ha voluto chiarire la sua posizione, smentendo qualsiasi intenzione di spegnere il sistema satellitare: «Non lo faremo mai, né lo useremo come leva di negoziazione».
Il ruolo delle antenne di Starlink è cruciale sul campo di guerra: essenziali per il funzionamento dei droni, la difesa missilistica e la precisione dell’artiglieria. Permette ai soldati di comunicare tra loro e con le famiglie come se fossero a casa. E si stima che solo nella regione del Donbass siano operative oltre 60.000 unità. La loro rimozione sarebbe un colpo devastante non solo dal punto di vista militare e strategico, ma anche umano. Provocazione o avvertimento? Alla vigilia di una potenziale gara pubblica la questione fa riflettere anche l’Italia.
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