Così tante persone che gli amici di Francesco Pio si sono seduti sulle scale nei pressi dell’altare della Parrocchia San Lorenzo Martire, a Pianura, dove un fiume di gente è accorso per partecipare all’ultimo saluto al 18enne, Francesco Pio Maimone ucciso da un colpo di pistola al petto a Mergellina, nei pressi di uno chalet sul lungomare di Napoli. Per quel colpo esploso è stato arrestato un ventenne di Barra, Francesco Pio Valda. “Quando si spegneranno riflettori mediatici su questo evento drammatico non giriamo subito pagina ma continuiamo a trasmettere valori ai tanti giovani, oggi ce ne sono molti qui”, ha detto nell’omelia il vescovo Pascarella.

Sulla bara bianca una foto in una cornice, un rosario e la sciarpa dell’Inter, la squadra del cuore del 18enne. All’esterno della Chiesa lo striscione con l’immagine della giovane vittima. Si legge: “Dentro ogni nostro pensiero c’è sempre un po’ di te”. E: “Francesco Pio Vive”. Un migliaio di persone almeno, tantissimi i giovani e i giovanissimi. I familiari della vittima seduti intorno alla bara, circondati da una quarantina di ragazzini, amici di Francesco Pio, assiepati sulle scale tra la salma e l’altare.

Presente alle esequie anche il sindaco di Napoli Gaetano Manfredi, il presidente municipalità Pianura-Soccavo Andrea Saggiomo ed Enzo castaldi, padre di Paolo vittima innocente di camorra. “Al termine celebrazione suoneremo le campane a festa perché come c’è scritto sulle vostre magliette Francesco pio vive”, aveva annunciato don Enzo Cimarelli, parroco della San Lorenzo, prima dell’inizio della celebrazione officiata dal vescovo di Pozzuoli Pascarella.

Gli altoparlanti a diffondere anche all’esterno della Chiesa le parole e il messaggio del prelato: “Non vorremmo mai vivere celebrazione come queste, la morte è parte della nostra vita, porta sempre con sé dolore e distacco, ma la morte di un giovane per mano violenta da parte di altro giovane ci disorienta, ci angoscia, ci sgomenta. Un grido è spontaneo, soprattutto dai genitori vittima: ‘Perché?’. C’è bisogno di adulti testimoni di onestà, rispetto dell’altro anche se diverso, di giustizia, valori che non sono optional“.

Ciro Cuozzo e Antonio Lamorte

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